Risposta

per interrogazione nr. d'ordine 441

da Massimiliano De Martin
Oggetto: risposta all'Interrogazione nr. d'ordine 441 inviata il 25-10-2021 con oggetto Salvare dalla siccità e dall’abbandono le zone umide (i “laghetti”) del Parco di San Giuliano, evitarne lo snaturamento

Con riferimento all’interrogazione avente ad oggetto “Salvare dalla siccità e dall’abbandono le zone umide (i “laghetti”) del Parco di San Giuliano, evitarne lo snaturamento”, si riferisce quanto segue.

Le aree umide di Parco San Giuliano (definite impropriamente “laghetti”) svolgono la funzione di invaso di raccolta delle acque meteoriche e delle acque di drenaggio sotterranee e di superficie. Il sistema è regolamentato con metodo meccanico “manuale” per un controllo a regime del livello dell'acqua all'interno del Parco e non è alimentato con impianto idrico domestico o industriale.

A regime meteorico normale, l'acqua piovana e di drenaggio dei 74 ettari di Parco San Giuliano, viene convogliata nelle aree umide. Qualora vi sia un esubero idrico, l’acqua viene travasata in laguna attraverso paratoie gestite manualmente e comunque ad una quota tale da garantire costantemente un livello sufficiente di bacino.

In caso di “troppo pieno” per eventi meteorologici eccezionali, entra in funzione un sistema di pompaggio elettromeccanico con travaso delle acque meteoriche in laguna.

Il bacino idrico del “tamburello” è dotato di un sistema di riciclo idrico, che consente l’ossigenazione attraverso dei giochi d’acqua a getti verticali. L’impianto non è dotato di un sistema di approvvigionamento idrico, ma utilizza esclusivamente l’acqua presente nell’area umida.

Rilevo dall’interrogazione l’affermazione asserita allo scrivente “l’assessore all’Ambiente comunale Massimiliano De Martin ha dichiarato che un sistema di irrigazione non esisterebbe”, affermazione che non corrisponde a verità, in quanto non ho mai fatto riferimento all’impianto di irrigazione, affermavo invece la mancanza di un impianto di adduzione idrica per mantenere costante il livello d’acqua nelle zone umide.

Si allegano nr. 3 Tavole di progetto dell’architetto Antonio Di Mambro. (Allegati 1,2,3)

Le stagioni estiva ed autunnale, particolarmente calde e siccitose hanno comportato una forte criticità, con bilancio idro-climatico (saldo tra la precipitazione ed evapotraspirazione del periodo, basato sulla equazione di calcolo della evapotraspirazione potenziale di Hargreaves) estremamente siccitoso, sia per carenza di precipitazioni sia per evaporazione acquea. Queste anomalie pluviometriche hanno avuto un peso ancora maggiore rispetto a quelle termiche. L’estate 2021 ha visto un deficit di precipitazione a livello nazionale del -58%, pertanto, quella del 2021 risulta la quarta più secca dal 1950 (fonte ARPAV).

Sempre da fonte ARPAV, in ottobre 2021 sono caduti mediamente in Veneto 50 mm di precipitazioni; la media del periodo 1994- 2020 è di 113 mm. Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono inferiori alla media (-56%). Ma la situazione è decisamente peggiore nella parte centrale della provincia di Venezia dove sono presenti segnali di severa siccità.

Anche nel mese di settembre sono caduti mediamente sul Veneto 50 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2020 è di 109 mm. Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono decisamente inferiori alla media (-54%). Ma la situazione è decisamente peggiore nell’area del veneziano dove sono stati rilevati solo 11 mm di precipitazioni nell’intero mese (-90% la più bassa di tutta la Regione).

Sempre da fonte ARPAV, in agosto sono caduti mediamente sul Veneto 81 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2020 è di 102 mm. Pertanto gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono inferiori alla media (-20%).Ma la situazione è decisamente peggiore nella parte centrale della provincia di Venezia dove sono presenti segnali di severa siccità.

In sintesi l’indice SPI (Standardized Precipitation Index), riferito agli ultimi 3 mesi (ago-ott) parla di siccità di livello estremo sulla parte centrale della provincia di Venezia.

Si allega grafico da fonte ARPAV - Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio “RAPPORTO SULLA RISORSA IDRICA IN VENETO”(Allegato 4)

Il periodo particolarmente siccitoso ha comportato forti criticità di bilancio idro-climatico, per carenza di precipitazioni e per evaporazione acquea, in tutte le aree umide del veneziano: si documenta come alcune aree umide rappresentative, come le Cave di Marocco e tutti i bacini idrici degli svincoli autostradali si siano prosciugati per carenza di precipitazioni.(Allegato 5)

In particolare relativamente a quanto richiesto nell’ interrogazione si precisa quanto segue:

- “Se il sistema di irrigazione sia fuori uso in tutto o in parte o se, per utilizzarlo a contrasto della siccità, siano necessari adattamenti parziali o generali che l’amministrazione comunale, a differenza di quanto avvenuto in passato, non intende o non può realizzare”.

Si ricorda che il sistema di irrigazione di Parco San Giuliano è necessario per l’irrigazione del manto erboso del parco stesso e per garantire, per alcune piante arboree, l’irrigazione necessaria al loro mantenimento.

Nulla centra l’impianto d’irrigazione con l’alimentazione dei due specchi d’acqua (vedi nota introduttiva e tavole di progetto allegato).

A seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi, che seppur modeste per la loro intensità, hanno contribuito a far crescere il livello dell’acqua delle due zone umide,  come si evince dalle fotografie qui di seguito riportate, sono tornate anche alcune specie avicole. (Allegato 6)

- “Se non ritenga di dover compiere, alla luce dello stato drammatico dei due preziosi spazi d’acqua e più in generale di ampie aree del parco, un intervento straordinario di verifica e di eventuale riconfigurazione e riqualificazione dell’intero impianto idraulico”,

Trattandosi di un evento molto raro temporalmente non si ravvede la sostenibilità di una riconfigurazione dell’intero impianto.

- “Se non ritenga che queste siano la priorità e l’urgenza oggi, e non insistere su trasformazioni fortemente impattanti e per certi versi snaturanti rispetto al progetto originario e alla realtà del parco fin dalla sua inaugurazione, trasformazioni che lo stanno mutando sempre più da grande spazio verde e da cerniera straordinaria tra acqua e terra,tra città e laguna, in un luogo destinato soprattutto a grandi eventi (non esclusi nel piano originario e nella prassi reale ma non certo nella misura che va prefigurandosi e traducendosi in interventi pesanti)”;

Non è chiaro a cosa ci si riferisca quando si ipotizza una strategia che prevede un utilizzo del Parco soprattutto a destinazione “grandi eventi”.

La sistemazione si è resa necessaria solo per mettere in sicurezza l’area per gli eventi già previsti dal progetto originario.

La domanda comunque non è pertinente con l’oggetto dell’interrogazione (siccità zone umide).

- “Se non ritenga, come ritiene il sottoscritto, che sia stato un grave errore sopprimere l’ente – l’Istituzione pubblica - che si occupava sistematicamente della cura e della gestione del parco (e degli altri della città), integrandole invece nelle attività ordinarie del Settore Verde, a sua volta trasferito dalla competenza dell’assessorato all’Ambiente a quella dei Lavori pubblici”;

La scelta di assorbire le funzioni dell’Ente Parco all’interno delle mansioni degli uffici, è stata presa in un’ottica di efficientamento e ottimizzazione delle risorse e dei tempi, si pensi anche ad una sinergia nell'unitarietà di gare per tutti i parchi, senza dover sdoppiare energie amministrative, senza per questo venir meno alla vocazione del parco stesso, anzi.

Confermo pertanto la bontà della scelta di aver assorbito all’interno delle attività amministrative comunali quelle che erano le attività prima svolte dall’Istituzione, garantendo comunque l’elevato standard di gestione e manutenzione del parco, comunque visibile ai più.

- “Se non ritenga, più in generale, di tutelare il parco e l’ecosistema di cui è ormai parte preziosa da questi snaturamenti, a cui rischia di concorrere anche la realizzazione del terminal trasporti previsto in punta San Giuliano, insieme al mantenimento in zona delle attività produttive presenti.”

Le attività produttive presenti sono ubicate in area perimetrale e non hanno nessun rapporto con i laghetti del parco di San Giuliano.

 

 

 

 

 

Massimiliano De Martin
 
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Interrogazione nr. d'ordine 441

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