Risposta
per interrogazione nr. d'ordine 614
da Renato Boraso
In riferimento all'interrogazione nr. d'ordine 614, recante ad oggetto "autobus elettrici con meno posti per l'utenza", dopo aver sentito al riguardo la Direzione di AVM/Actv si ritiene opportuno far osservare come, dal punto di vista tecnico, Il calcolo della capacità del mezzo in questione, in termini di passeggeri trasportabili, sia un dato teorico definito dal costruttore ai fini dell’omologazione dello stesso mezzo e ciò avviene sulla base di un parametro relativo alla superficie “calpestabile” al netto dei posti a sedere. Ne consegue che a determinare la capacità del mezzo incida più l’allestimento che l’alimentazione in quanto quest'ultima interagisce con il calcolo di capacità nella misura del peso complessivo del mezzo a pieno carico (sempre come dato teorico), con un rapporto di proporzionalità inversa tra i passeggeri trasportabili e gli elementi strutturali come le bombole (per il metano) o le batterie (per l’elettrico). Si vuole inoltre sottolineare come, a parità di lunghezza, di allestimento e di scelte “sociali”, relativamente allo spazio dedicato ai disabili, che la capacità di carico reale del mezzo non cambia, se non di poche unità. Giova inoltre evidenziare come, ad esempio, i bus elettrici di Lido e Pellestrina sono gli unici "12 metri" del parco circolante Actv ad avere due posti disabili diminuendo, di conseguenza, la capacità nominale degli autobus. In definitiva dunque si ritiene che non sussista alcun deficit di capacità - se non del tutto marginale e quindi e trascurabile - tra autobus alimentati rispettivamente a gasolio, a metano, ibridi, elettrici oppure a idrogeno.