Interrogazione nr. d'ordine 814

Logo Verde Progressista   Gianfranco Bettin
Nr. d'ordine: 814
Data pubblicazione: 19-09-2023
Data scadenza: 19-10-2023
Proponente: Gianfranco Bettin
Altri firmatari: Gianluca Trabucco
Referente: Sindaco Luigi Brugnaro (dal 21-09-2023 Assessore Massimiliano De Martin)
Tipo risposta richiesta: scritta
Oggetto: Tutelare l'arenile dell' ex Ospedale al Mare del Lido
Oggetto: Tutelare l'arenile dell' ex Ospedale al Mare del Lido
Tipo di risposta richiesto: scritta
 

I sottoscritti Consiglieri Comunali

Premesso

che con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 25.05.2023 è  stata adottata la variante n. 100 al Piano degli Interventi per le aree dell’Ospedale al Mare e della Favorita al Lido di Venezia, che recepisce una nuova proposta presentata all’Amministrazione Comunale da CDP Real Asset SGR SpA  per il recupero e la riqualificazione del complesso dell’ex Ospedale al Mare (OaM), alternativa a quella presentata nel 2019 e recepita nel 2020 con deliberazione n. 42 del 25 giugno 2020, oggi revocata;

che la nuova proposta prevede la realizzazione di un Parco tecnologico per la ricerca nel campo della medicina digitale con un recupero dei padiglioni novecenteschi tutelati presenti nell’ex OaM;

che il  Consiglio Comunale dovrà deliberare le controdeduzioni alle osservazioni presentate e procedere all'approvazione della variante.

Considerato

che si tratta, indubbiamente, di un positivo cambio rispetto al precedente indirizzo turistico-ricettivo;

che, a differenza della precedente, la nuova variante adottata non concerne né le fasce di rispetto cimiteriali né l'arenile;

che tuttavia nell'allegato 1 alla deliberazione di nuova adozione si scrive “Riguardo alle aree fronte mare, di cui alla richiamata concessione demaniale, è prevista la realizzazione di uno stabilimento balneare secondo i progetti già allegati alla concessione sulle aree frontemare“;

che i sottoscritti ritengono invece debba essere tutelata l'area dell'arenile per il suo fortissimo valore naturalistico, come richiamato anche dall''osservazione n. 5 presentata dalla Sezione di Venezia di Italia Nostra che qui riportiamo:

"Il perimetro dell’intervento non interessa né l’area su cui insiste il Padiglione Rossi (Monoblocco), né il tratto di spiaggia antistante l’ex OaM. A rigore, quindi, queste porzioni dell’arenile lidense non dovrebbero essere oggetto di discussione.

Tuttavia, la stessa CDP nella sua proposta di progetto (pag. 10 - Allegato n. 1) ha prefigurato un utilizzo di queste aree: “Riguardo alle aree fronte mare, di cui alla richiamata concessione demaniale, è prevista la realizzazione di uno stabilimento balneare, secondo i progetti già allegati alla concessione sulle aree frontaliere”. 

Considerato che la variante, così come il successivo Piano Urbanistico Attuativo, saranno sottoposti al procedimento di verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale, Strategica, sembra necessario ricordare la specificità naturalistica di questo tratto di litorale e i metodi gestionali compatibili con la sua conservazione. 

Alla fine degli anni ’70, con il progressivo declino delle funzioni sanitarie dell’ex OaM al Lido di Venezia, la sua spiaggia, storicamente utilizzata per l’elioterapia e la psammoterapia, è stata abbandonata. La vegetazione litoranea, grazie al suo spiccato dinamismo, ha rapidamente ricolonizzato gli spazi sabbiosi, non più sistematicamente spianati/alterati. Da allora gli interventi antropici, in questo tratto di costa, sono stati per lo più di modesta entità e occasionali con un limitato utilizzo balneare della spiaggia. 

Questo lungo periodo di abbandono, se da un lato ha causato il degrado degli edifici e accentuato molti dei problemi dell’isola, dall’altro ha consentito l’affermazione dei valori faunistici e floristici/vegetazionali di assoluto pregio. La spontanea rinaturalizzazione del tratto di costa antistante l’ex OaM è certamente un episodio unico nel litorale alto Adriatico, probabilmente raro nell’intero territorio nazionale e in netta controtendenza rispetto al progressivo processo di degrado e cementificazione che ha investito le coste italiane. Un processo che è stato aggravato, localmente, dalle alterazioni e dalla perdita irreversibile di rilevanti superfici del SIC e ZPS IT3250023 causate dalla realizzazione del sistema MOSE. 

Un’indagine multidisciplinare (Filesi et alii, 2017) che ha analizzato le comunità vegetali/habitat, la flora, la fauna e i macromiceti di questo piccolo tratto di arenile, ne ha attestato un valore naturalistico tale da renderlo meritevole di inclusione nel SIC/ZPS IT3250023 “Lido di Venezia, Biotopi Litoranei”. 

Queste peculiarità ambientali sono state, successivamente, riconosciute anche dal Piano Particolareggiato degli Arenili del Lido che, negli elaborati grafici (TAVV. B2/3 e B2/4) le ha individuate quali “Zone di tutela ambientale”. 

La salvaguardia dell’arenile antistante l’ex OaM permetterebbe di: 

- mantenere le funzioni di complementarietà che l’area svolge con la vicina porzione di SIC/ZPS di S. Nicolò; 

- garantire la sussistenza di superfici minime vitali per la conservazione di habitat e di specie rare e/o minacciate rappresentando una misura di conservazione dello stesso SIC/ZPS; - tutelare gli habitat dell’ex OaM compresi tra la battigia e la duna che costituiscono habitat di specie per la popolazione di fratino Charadrius alexandrinus nidificante nel sito IT3250023 e quelli retrodunali che sono habitat di specie per il succiacapre Caprimulgus europaeus; specie protette presenti nell'allegato 1 della Direttiva Uccelli; 

- conservare la biodiversità e aumentare la resilienza degli ecosistemi naturali e seminaturali del litorale Veneto agli impatti innescati dai cambiamenti climatici. 

Una futura fruizione antropica, compatibile con le valenze naturalistiche del sito impone l’adozione di specifici interventi gestionali. 

Oltre alla preservazione degli habitat (gran parte dell’area cartografata dallo studio citato precedentemente risulta habitat di interesse comunitario e/o prioritario) e al mantenimento delle prime ondulazioni dunali, andrebbero attuate misure per attenuare il disturbo antropico diretto e indiretto. Tra queste: frequentazione antropica a bassa intensità, realizzazione di sentieri di comunicazione tra gli edifici e la spiaggia, contenimento delle emissioni sonore e luminose, divieto, durante il periodo di nidificazione, di accesso ai cani alla spiaggia e creazione di recinzioni per la salvaguardia dei nidi e dei pulli dell’avifauna nidificante."

Tutto ciò premesso si interroga il Sindaco e la Giunta Comunale per sapere:

1. se intendano dare disposizioni agli uffici comunali affinchè nella redazione della proposta di deliberazione sulle  controdeduzioni alle osservazioni presentate e di approvazione della variante, sia recepita l'osservazione n. 5 presentata da  Italia Nostra e venga stralciata ogni indicazione per la realizzazione di un  nuovo stabilimento balneare da parte del promittente acquirente dell'area e futuro soggetto attuatore dell'intervento GT3 Lido Immobiliare Srl.

2. se intendano intervenire nelle sedi opportune per interrompere ogni possibile subentro da parte del promittente acquirente all'istanza di concessione al demanio che era stata inoltrata da Cassa Depositi e Prestiti/Th Resort! ed operare affinchè l'arenile che fronteggia l'ex ospedale al mare rimanga zona di tutela ambientale ove sia garantita una fruizione antropica compatibile con le valenze naturalistiche del sito e sia consentito il libero accesso alla spiaggia.

Gianfranco Bettin

Gianluca Trabucco

 
Interrogazione in formato pdf
18-10-2023
Risposta
21-09-2023
Delega
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