Interrogazione nr. d'ordine 477
Gianfranco Bettin
Tipo di risposta richiesto: scritta
premesso
che il complesso dell’ex fabbrica di scope Krull di Mestre, in via Forte Marghera, di fronte al Canal Salso, oggi sede del Tribunale di minorenni, rappresenta una testimonianza di grande rilievo storico dell’industrializzazione in città tra Otto e Novecento, di cui tale fabbrica era allora uno dei principali esempi (occupando circa 150 lavoratori);
che già in sede di riuso dello spazio, sul finire del secolo scorso, è stata purtroppo demolita ampia parte del complesso, sostanzialmente salvandone soltanto la lunga facciata su via Forte Marghera;
che tra i segni significativi che ricordavano il vecchio insediamento c’era una scritta, l’insegna dell’ex fabbrica, che appunto citava il nome dell’azienda e ne evocava la storia;
che una recente ridipintura dei due lati corti della facciata e in particolare del lato destro rispetto a via Forte Marghera, prospiciente il nuovo hotel Elite, ha cancellato o coperto quell’insegna storica;
che la tutela anche di tali segni minori, ma non per questo insignificanti, rappresenta un dovere della pubblica amministrazione, specialmente in una città la cui conformazione e identità storica è stata a lungo colpita e negata da interventi urbanistici (culminati nel “sacco di Mestre” tra gli anni ’50 e ’70 del ‘900) e di mala manutenzione o di rozza “modernizzazione” (continuati ben oltre quella sciagurata stagione e, anzi, ricorrenti),
interroga il Sindaco
per sapere
se intenda verificare cosa sia accaduto all’insegna storica dell’ex Krull e se sia possibile ripristinarla in qualche forma adeguata;
come intenda agire per evitare che tali spiacevoli episodi si ripetano;
come si ritenga impegnato a tutelare la ricostruzione e la salvaguardia degli insediamenti storici in particolare negli ambiti della città in cui sono presenti importanti reperti, come i punti di persistenza di parti delle vecchie mura (tra via Pio X, via Torre Belfredo, Castelvecchio, Piazzale di Porta Altinate, cioè zona Parco Ponci, dove la messa in sicurezza dell’antico “torresino” non è ancora stata seguita da una sua adeguata valorizzazione didascalica, ad esempio).