Risposta
per interrogazione nr. d'ordine 1025
da Paola Mar
In riferimento all’interrogazione nr. d'ordine 1025 ad oggetto “Sala San Leonardo uno spazio per la democrazia in città”, si fa presente che l’amministrazione comunale ha sempre concesso la Sala San Leonardo per incontri e assemblee di pubbliche.
Su richiesta di associazioni, movimenti, partiti o usi istituzionali, la Sala San Leonardo risulta utilizzata come spazio occasionale nel 2017 per 13 volte e per 4 volte per uso istituzionale della Municipalità, nel 2018 per 14 volte, nel 2019 per 18 volte e per 3 volte per uso istituzionale della Municipalità, nel 2020 solo 1 volta e scarso l’utilizzo anche nel 2021 e 2022 sempre a causa della pandemia. Nel 2023 risultano 6 utilizzi e 3 per uso istituzionale della Municipalità e già 13 progressivi nell’anno corrente.
Proprio per garantire che lo spazio di Sala San Leonardo sia di pubblica fruizione, negli ultimi anni la struttura è stata destinata anche a scopi che non fossero solo “riunioni”, bensì anche animazioni, come durante il periodo natalizio, e mostre, come quella organizzata in occasione della visita del Santo Padre dello street artist Maupal dal titolo “Habemus Papam”, inaugurata alla presenza del cardinale José José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione e curatore del Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia.
Fortunatamente Sala San Leonardo non è l’unico spazio a disposizione in città, che offre una varietà di ambienti e soluzioni diverse e differenziate.
Non è pertanto accettabile accogliere la richiesta del Consigliere Martini che sia “un luogo idoneo dedicato esclusivamente ad ospitare incontri e assemblee pubbliche”. L’amministrazione comunale punta alla multifunzionalità, anche nei confronti degli utilizzatori. Sicuramente, sui tempi di allestimento e di disallestimento si potrà agire, fermo restando l’obbligo del rispetto delle norme di sicurezza proprio delle strutture aperte al pubblico.