Risposta

per interrogazione nr. d'ordine 764

da Massimiliano De Martin
Oggetto: risposta all'Interrogazione nr. d'ordine 764 inviata il 26-04-2023 con oggetto Cosa dilava dalla discarica dei Moranzani? Residenti preoccupati dagli effetti dei lavori in corso.

In merito all’interrogazione in oggetto, si riferisce che l’ Amministrazione comunale, in collaborazione con gli Uffici della Città Metropolitana, si è prontamente interessata della questione acquisendo per le vie brevi una serie di informazioni di seguito esposte in sintesi.

- La situazione è sotto la sorveglianza di ARPAV che ha verificato in loco che non si tratta di interruzioni del diaframma della discarica. Questo corre a qualche metro dai lavori e non ne è stato interessato.

- ARPAV ha verificato che i lavori in corso da parte del Consorzio di Bonifica sul fossato Moranzani non hanno finora eseguito i collegamenti idraulici previsti.

Le acque presenti nei fossati non sono dunque provenienti dal corpo di discarica, né da altre fonti interne. Sono, più ragionevolmente, di origine meteorica o dalla falda più superficiale.

- Il Consorzio di Bonifica ha prontamente verificato che l’invaso creato per il risezionamento in corso del fossato è confinato e non sversa in altri corsi d’acqua, avendo cura di verificare ed eventualmente sigillare passaggi collegamenti preesistenti.

- ARPAV ha eseguito già in data 26 aprile 2023 (con risultati delle analisi disponibili in data 11 maggio 2023) in più punti dei campionamenti delle acque invasate nel fossato risezionato.

- I risultati delle analisi hanno consentito di valutare che tali acque pur non particolarmente inquinate sono caratterizzate da valori leggermente superiori ai stringenti limiti validi per lo scarico in laguna e dunque sono avviate tramite una condotta pre-esistente al depuratore SG31 (adatto e abilitato a tale attività) prima dello scarico.

- Consorzio di Bonifica e Regione del Veneto stanno procedendo alla progettazione e finanziamento della posa di un telo per l’impermeabilizzazione del fossato al fine di consentire l’eventuale apertura dell’invaso per il relativo collegamento alla rete idraulica come da progetto originale.

- Sono in valutazione presso la Regione del Veneto le modalità di approfondimento delle caratteristiche dei suoli e sistemazione definitiva in sinergia con Commissario Discarica Moranzani (Gen. Vadalà) e ARPAV. É stata convocata dalla Regione del Veneto anche una riunione in data 12 maggio 2023 per presentare la situazione nel dettaglio a Regione (Direzioni dell’Area Tutela e Sicurezza del Territorio), ARPAV, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, Città Metropolitana (in coordinamento con il Comune di Venezia), Commissario Unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, SIFA e tecnici incaricati. In tale sede si è pure proceduto ad una valutazione del progetto, mediante il quale, grazie anche alla sinergia con il Commissario citato, si potrà realizzare un capping unico con la discarica esistente.

- La Regione del Veneto segue dunque la vicenda sin dall’inizio degli scavi: la presenza dei materiali di riporto era preventivata, ma è stato possibile avere contezza della relativa consistenza solo col procedere dei lavori.

A seguito dell’incontro citato intercorso in Regione in data 12 maggio u.s. sul progetto di messa in sicurezza della discarica Moranzani, è emerso in particolare quanto segue.

Per quanto riguarda lo stato attuale del fossato, le acque sono attualmente confinate nei fossati che fungono da invasi, senza dispersione delle stesse. ARPAV ha eseguito campionamenti delle acque contenute nel fossato in lavorazione, i cui risultati non hanno evidenziato carichi inquinanti rilevanti. Tale condizione permette di mantenere un livello idraulico accettabile ed evitare fenomeni di esondazione.

Per quanto concerne il sistema di regimazione delle acque meteoriche, in caso di intense precipitazioni il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive si è attivato ed è organizzato per farlo nuovamente con pompe atte a svuotare le acque meteoriche accumulatesi nell’invaso e che sono venute a contatto con i rifiuti esposti nelle scarpate. Le acque emunte vengono inviate al trattamento presso il depuratore SG31.

A seguito del rinvenimento dei rifiuti durante le attività di cantiere sulle sponde dei fossati, è stato proposto un intervento di messa in sicurezza suddiviso in due fasi:

FASE 1: installazione di telo in HDPE a copertura del tratto del fossato in cui è stato rinvenuto il rifiuto; tale operazione (esposta dal progettista incaricato) necessita di lavorare in condizioni asciutte e prive di acqua sul fondo. La stessa si configura come operazione di urgenza immediata.

FASE 2: realizzazione di un capping di copertura definitivo tramite posa di un pacchetto sandwich di geotessili impermeabili e miscela cementizia interna attivabile con idratazione della superficie del pacchetto. Tale soluzione garantisce livelli di impermeabilità elevatissimi. Si prevede inoltre una soluzione di raccordo con la MISP (diaframma capping) della discarica.

A seguito della realizzazione dell’opera di MISP, ARPAV prevederà dei campionamenti di controllo delle acque superficiali ai fini di verificare la qualità delle acque post operam.

In data 18 maggio 2023 è stata inviata alla Regione del Veneto una segnalazione da parte di un consigliere di Municipalità mediante la quale si chiedeva di intervenire per necessari accertamenti a seguito di segnalazioni ricevute da un residente in Via Moranzani per una presunta contaminazione delle acque del fossato a confine della sua proprietà.

Nel primo pomeriggio dello stesso 18 maggio sono dunque tornati sul posto rappresentanti del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, del Dipartimento ARPAV di Venezia e Città Metropolitana di Venezia per un ulteriore sopralluogo alla presenza degli interessati. Si è proceduto ad un controllo visivo delle acque del suddetto fossato e gli Enti intervenuti hanno precauzionalmente condiviso la necessità di effettuare nella mattinata del giorno successivo (poi avvenuto proprio il 19 maggio sin dalle 8:30) un campionamento delle acque del fossato preesistente lato sud della strada, incaricandone ARPAV e laboratorio Lecher in contraddittorio tra loro. In questi giorni se ne attendono gli esiti.

Il Consorzio aveva già in ogni caso interrotto lo scarico nel Naviglio sin dalla sera prima e interrotto la comunicazione tra i fossati ai due lati di Via Moranzani.

Con riferimento al secondo quesito, si può valutare di convocare una commissione consiliare in modo che gli Enti, Regione e Consorzio coinvolti nella questione possano fornire maggiori dettagli.

Massimiliano De Martin
 
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Interrogazione nr. d'ordine 764

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