Risposta
per interrogazione nr. d'ordine 683
da Massimiliano De Martin
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, premesso che quanto esposto è condivisibile e che da tempo è posta attenzione a queste problematiche, si riferisce quanto segue.
Risultano in particolare condivisibili le valutazioni che uno scorretto utilizzo degli impianti di riscaldamento/climatizzazione incide direttamente sul fabbisogno energetico, generando un aumento significativo del consumo, rispetto al normale, per l’ottenimento del comfort termico con conseguente spreco di energia e combustibile ed incremento delle emissioni di inquinanti in atmosfera.
Si sottolinea che l' ordinanza dirigenziale n. 182 relativa alle "misure di contenimento dei livelli di concentrazione degli inquinanti atmosferici. Limitazione all’utilizzo degli impianti e degli apparecchi termici, combustioni all’aperto e spandimenti dei liquami zootecnici. Triennio 2021 – 2023", attualmente in vigore, considera in termini cautelativi dei limiti che sono stati successivamente individuati a livello nazionale dalla legge n°34 del 27aprile 2022, di modifica del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”, all’art. 19-quater (Disposizioni in materia di riduzione dei consumi termici degli edifici) che prevede, dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023, che la temperatura dell'aria per la climatizzazione invernale degli edifici pubblici non debba essere superiore, in inverno, a 19°C (più 2°C di tolleranza), al fine di ridurre i consumi termici degli edifici e di ottenere un risparmio energetico annuo immediato, mentre per la stagione estiva non deve essere inferiore a 27°C (meno 2°C di tolleranza).
Tali misure, inserite nell’ordinanza 182, permettono di limitare comportamenti scorretti e di sanzionarne gli abusi.
Negli incontri del Tavolo Tecnico Zonale, presieduto e coordinato dalla Città Metropolitana di Venezia, è emerso l'interesse promosso dai comuni capoluogo veneti - legati tra loro in un protocollo di tutela della qualità dell'aria, ad una campagna per elaborare un logo e una comunicazione efficace per promuovere la chiusura delle porte delle attività commerciali. Alla citata campagna non è ancora stato dato seguito in quanto risulta necessario attivare anche dei tavoli con il settore commercio, al fine di delineare un accordo condiviso con i commercianti e i portatori di interesse, e la formalizzazione di un successivo eventuale regolamento che imponga le chiusure delle porte o l’attrezzamento con sistemi di efficientamento (lame d’aria), ma anche l’indicazione per la gestione di orari degli apparecchi termici che possa riguardare sia i negozi che gli esercizi aperti al pubblico, nonché i locali di somministrazioni alimenti e bevande, o la sensibilizzazione attraverso l’indicazione delle buone pratiche.
Per quanto riguarda il risparmio energetico e l'efficientamento, si sta valutando la miglior azione per mitigare le emissioni di gas serra tra cui una in particolare "Efficientamento energetico negli edifici del settore terziario".