Interrogazione nr. d'ordine 1119
Gianfranco Bettin
Tipo di risposta richiesto: scritta
premesso:
che secondo un recentissimo Rapporto dell’ARPAV l’anno appena concluso, il 2024, ha registrato un’anomalia media nella temperatura di + 1,44°C rispetto al periodo 1991-2020, superando il precedente record del 2022;
che gli ultimi tre anni sono stati i più caldi della serie storica, confermando un trend di aumento delle temperature di +0,65°C per decennio;
che febbraio è stato il mese più caldo mai registrato, con un’anomalia di +3,9°C;
che la scorsa estate si è collocata al terzo posto tra le più calde di sempre, con un’anomalia di +2,0°C;
che sono state registrate 66 giornate estive, cioè con temperature superiori ai 30°C in pianura e 49 notti tropicali, cioè con temperature minime superiori a 20°C, un valore quattro volte superiore alla media;
che le ondate di calore hanno raggiunto il record di 42 giorni, contro una media di 16 e, di contro, i giorni di gelo sono diminuiti;
che, dunque, il quadro climatico e ambientale in cui Venezia - la città e il suo ecosistema - è fisicamente immersa richiede urgenti misure di mitigazione e adattamento;
che il Comune di Venezia ha aderito al “primo” Patto di Sindaci nel 2011 e dal 2012 si è dotato di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) , votato all’unanimità del consiglio comunale dopo un lungo e partecipato confronto con le categorie e tutti i soggetti significativi della città in questo campo, Piano che ha portato già nel 2016 la nostra città a raggiungere l’obiettivo di diminuire le emissioni di gas serra del 20% e nel 2020 del 44% rispetto al 2005, investigando i consumi dei settori degli edifici, attrezzature ed impianti pubblici e privati (terziario, residenziale, illuminazione pubblica) e il settore dei trasporti pubblici, privati e commerciali (esclusi ferroviari, marittimi/fluviali, aerei);
che il 30 aprile 2020 il consiglio comunale ha approvato l’adesione del Comune di Venezia al nuovo Patto Europeo dei Sindaci per il Clima e l’Energia che impegna l’amministrazione a redigere un nuovo PAESC (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) per la riduzione, entro il 2030, del 40% (minimo) delle emissioni di CO2 (in sostituzione del precedente PAES, approvato dal Comune di Venezia nel lontano 2012);
che l’impegno sottoscritto in tale data prevede la redazione entro due anni (cioè entro il 2022) del nuovo PAESC che definisca le azioni per la mitigazione e l’adattamento attuate per conseguire l’obiettivo di accrescere la propria resilienza adattandosi agli effetti del cambiamento climatico, unitamente alle scadenze temporali e alle responsabilità attribuite (termine poi rinviato al 31 dicembre 2023 in accordo con l’ufficio europeo del Patto dei Sindaci);
preso atto:
che le misure che verrebbero introdotte dal Piano sono assolutamente urgenti e necessarie alla sopravvivenza stessa di Venezia, in particolar modo e per sua natura e collocazione geografica soggetta agli effetti più devastanti del cambiamento climatico;
che sono trascorsi quasi 14 mesi dall’ultima scadenza prevista;
che, dunque, il ritardo nell’elaborazione e nell’approvazione del nuovo Piano non è giustificabile;
si interrogano il Sindaco e l’assessore competente per sapere:
quale sia “lo stato dell’arte” del tavolo intersettoriale istituito nel 2020, composto da tutti gli uffici che si occupano a vari livelli di pianificare le misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici che stanno contribuendo alla definizione delle azioni previste dal piano;
se l’amministrazione comunale di Venezia intenda ancora rispettare e tempestivamente, dunque recuperando il ritardo accumulato finora, gli impegni assunti in seno alla comunità del Patto dei Sindaci nel 2021, impegni che in primo luogo sarebbero volti a tutelare la sopravvivenza fisica della città e del suo ecosistema, la salute e il benessere socioeconomico della cittadinanza tutta.