Risposta
per interrogazione nr. d'ordine 918
da Massimiliano De Martin
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si riferisce quanto segue:
a metà febbraio, come previsto da Piano reimpianti, sono state messe a dimora in corrispondenza delle quattro tazze vuote di Campo Sant'Alvise (tre ospitavano degli Hibiscus, la quarta una pianta non censita) altrettanti esemplari di Lagerstroemie, specie che dimostra una certa resistenza al caldo e alla siccità (in allegato le foto relative ai reimpianti).
In fase di definizione del Piano reimpianti le tre restanti non erano state prese in considerazione in quanto ancora vive, seppure una in sofferenza, di recente impianto (anno 2022) e in garanzia per la sostituzione: è stato pertanto deciso di aspettarne la risposta in fase di ripresa vegetativa primaverile 2024 per le eventuali azioni.
La specie dei neoimpianti è stata pertanto definita in coerenza con gli impianti del 2022, al momento del sopralluogo ancora vivi, congiuntamente al contesto e alle dimensioni delle tazze, inadeguate ad ospitare piante più grandi con apparati radicali importanti, a medio/lungo termine impattanti sulla pavimentazione circostante.
Si precisa per completezza che la scelta dell'oleandro non è stata considerata in quanto di per sè è un arbusto, se tenuto a forma di alberello presenta problemi di ribaltamento e necessita di una potatura annuale, rendendo impraticabile la rimozione del tutoraggio, come dimostrato dalla situazione degli oleandri vicini all'imbarcadero di Sant'Elena.
Relativamente al deposito di materiale edile, gli uffici ne segnalano l’avvenuta rimozione.