Risposta

per interrogazione nr. d'ordine 789

da Michele Zuin
Oggetto: risposta all'Interrogazione nr. d'ordine 789 inviata il 12-06-2023 con oggetto Sull’opportunità di spendere soldi pubblici per raccontare le scelte urbanistiche della Giunta dal 2015 ad oggi al Padiglione Venezia

In riferimento all’interrogazione Nr. Ordine 789 presentata dal consigliere Giovanni Andrea Martini, si fa presente quanto segue:

  • Il Comune di Venezia, sin dal 1932, anno di edificazione del Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale, in virtù della proprietà del bene stesso, vincolato dalla Sovrintendenza e iscritto al patrimonio immobiliare comunale (codice cespite 3112) con destinazione d’uso a sede espositiva, di volta in volta, in occasione della Biennale Arti Visive o della Biennale Architettura, conferma la sua partecipazione all'esposizione.
  • Dal 2011, anno di restauro e riapertura del Padiglione Venezia, l’Amministrazione Comunale ha provveduto "intuitu personae" alla nomina di un Commissario ad hoc per la gestione del Padiglione e di un Curatore per la realizzazione degli allestimenti.
  • In occasione della Biennale Architettura 2023 il Comune di Venezia, con atto di indirizzo (D.G.C. n° 23 del 23/2/2023) ha previsto, per la 18. Esposizione Internazionale di Architettura, sia la figura del Commissario che del Comitato Tecnico Scientifico dell’allestimento del Padiglione Venezia.
  • Con il medesimo atto è stato dato indirizzo alla Direzione Sviluppo, Promozione della Città , Tutela delle Tradizioni e del Verde Pubblico di procedere all’allestimento della mostra “Venetie MML. La Grande Veduta. Il lavoro raccontato” nell’ambito della 18. Mostra Internazionale di Architettura in programma nel periodo 20 maggio/26 novembre 2023 in collaborazione con i proponenti e della quarta edizione del concorso “Artefici del nostro tempo”;
  • Fermo restando che il Commissario intrattiene rapporti diretti - con funzioni di coordinamento - con l’Amministrazione Comunale e con gli uffici preposti all’attuazione dell’indirizzo e dell’allestimento del Padiglione, la curatela della mostra, per la tipologia dell’attività di natura artistica/creativa e di rilievo culturale, le conseguenti prestazioni si caratterizzano per essere fondate sull’intuitu personae e quindi sulla peculiarità che solo la singola personalità artistica riesce ad esprimere e, inoltre, che quanto richiesto nella fattispecie assume il carattere della temporaneità, si è ritenuto, pertanto, di individuare uno staff curatoriale solo in relazione al possesso delle necessarie capacità artistiche e dalle esperienze specifiche possedute anche in considerazione del fatto che il Comitato Tecnico Scientifico, costituito dal Prof. arch. Guido Morpurgo, dal Prof. Benno Albrecht per l’Università Iuav di Venezia nonché da l’arch. Roberto Beraldo, l’arch. Valentina Fanti e dall’arch. Nicola Picco per l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Venezia, ha svolto detta attività a titolo completamente gratuito.
  • A partire dal tema specifico che caratterizza di volta in volta le edizioni della Biennale di Venezia, l’Amministrazione Comunale fa propria la proposta artistica del Curatore, in questo caso un Collettivo, per il Padiglione Venezia. Il Commissario prende in carico il progetto e ne cura la coerenza e la corretta attuazione supervisionando le attività di allestimento presso il Padiglione Venezia, coordina la comunicazione istituzionale del Padiglione ed ogni altra attività correlata alla migliore riuscita della mostra, avvalendosi della collaborazione degli uffici comunali preposti e competenti, nonché delle Fondazioni, degli Enti e Società controllate e/o partecipate dal Comune di Venezia.
  • Per la 18. Esposizione Internazionale di Architettura intitolata “Il Laboratorio del Futuro”, l’allestimento del Padiglione Venezia ha un filo conduttore: quello del “fare” quale unico modo di “messa a terra” di qualunque progetto di sviluppo del sistema urbano dopo il necessario momento di confronto e riflessione. Nel caso in parola il contenuto della mostra consiste nella narrazione in grado di fare breccia nell'emotività del visitatore e, in questo modo, per tentare di scolpire a fondo nella sua memoria l'idea delle città di Venezia del futuro. Si tratta di un processo interattivo dal momento che il racconto rende possibili più interpretazioni: si mette ordine e si dà un senso alla progettualità e ai lavori fatti sia dalla parte pubblica che dai privati trasferendo al visitatore le suggestioni di come è cambiato e di come sta cambiando il territorio veneziano.
  • Nell’allestimento è stato mantenuto l’itinerario di visita degli ultimi anni, ossia la prima stanza a sinistra è totalmente dedicata all’idea di futuro: qui uno studente "meta umano", un giovane studente del 2050 alimentato dall’intelligenza artificiale, avrà sia il ruolo di narratore che quello di colui che potrà dialogare con il visitatore rispondendo ad alcune sue domande sulle aspettative della Venezia del futuro. Tutto ciò grazie all’utilizzo di monitor, di proiettori, tecnologie immersive e di una parete editoriale, una sorta di guest wall dove sono rappresentate le parole ed i pensieri di chi avrà interagito in un gioco di domande e risposte, parole che si sommeranno nei mesi di durata della biennale.
  • Nella stanza ad arco è stato ripreso ed attualizzato la mappa del de’ Barbari, opera unica nel suo genere, la più grande xilografia mai realizzata, che raffigurava Venezia dall’alto e con questo allestimento, ancora una volta, si è ricreata una vista impossibile. La veduta “Venetie MML” è un’enorme panoramica che inquadra un’area vasta che va dai Colli Euganei all’Istria, che mostra montagne, colline e altri rilievi, inquadra le città venete di Padova e Treviso, e rappresenta le coste dell’Alto Adriatico. La realizzazione di questa veduta è stata possibile solamente con il supporto delle tecnologie più innovative nel campo della computer grafica, delle cartografie digitali e di modelli territoriali dettagliati, nonché utilizzando la realtà aumentata con l’aggiunta di una personale interpretazione dei curatori. La nuova veduta “Venetie MML” mostra un complesso di lavori a varie scale che possono essere visti come parti di un unico progetto complessivo, una messa a punto continua della città di Venezia. La grande veduta è un preludio ad un BIM, ad un Digital Twin, urbano a scala metropolitana che permetterà di rappresentare su un unico supporto le trasformazioni urbane in atto e quelle future e trasferire informazioni in tempo reale all’interno di un unico modello per ottimizzare processi architettonici, di pianificazione territoriale e di disegno urbano. “Venetie MD”, la veduta del de’ Barbari, era un espediente che mostrava la Venezia Gotica come una grande città in continuo rinnovamento e trasformazione innervata con la sua laguna, “Venetie MML” è idealmente una sua evoluzione. "Venetie MML” vuole rappresentare quali spazi potremo vivere nel 2050, perché ogni visione futura è una conseguenza degli sforzi che si stanno facendo già in questo momento. Nella vista sono rappresentate le infrastrutture piccole e grandi, la nuova viabilità, gli interventi di recupero e di restauro di edifici e complessi urbani, le bonifiche alle ampie aree naturali e lagunari, le operazioni di salvaguardia dai danni ambientali, e i nuovi edifici destinati alla comunità. Questa veduta è volutamente un modello previsionale, un modello che si potrà implementare con tutti i progetti grandi e piccoli, pubblici e privati, presenti e futuri che comporranno immagini sempre nuove. Venetie MML è la mappa di un laboratorio del futuro, il racconto di tutti i futuri probabili e possibili che dovranno venire.
  • Infine, nell’ultima stanza, sono ospitate le opere vincitrici delle sette le discipline in concorso per Artefici del nostro tempo 2023: Fotografia, Pittura, Street-Art, Design del Vetro - già presenti nelle precedenti edizioni - con l'introduzione quest'anno del Design dell'Arredo Urbano, Design d'Interni e New Media Art, la quale comprendeva le tecniche dell'Illustrazione digitale, della Video Arte e della Stampa 3D.
  • per quanto riguarda "i criteri e le modalità di selezione pubblica per l’assegnazione del progetto di allestimento" si evidenziano le ovvie competenze dell'Università Iuav di Venezia, unico ateneo in Italia che offre una formazione completa nelle discipline del progetto: architettura, design, urbanistica, arti visive, teatro, moda, i cui laboratori sono condotti da docenti tra i più qualificati nelle rispettive discipline e da professionisti di successo provenienti da tutto il mondo.
  • che i 100.000 euro oggetto della convezione con Iuav sono stati interamente utilizzati per l'allestimento fisico dei più di 600 mq del Padiglione Venezia (allestimento affidato dall'Università Iuav di Venezia secondo procedura di evidenza pubblica). Corre, infine, l'obbligo di precisare che l'ateneo ha rinunciato, in via eccezionale, ad operare la ritenuta prevista dal regolamento interno a copertura di spese generali (8% del finanziamento esterno) per dedicare l'intero importo a copertura delle spese d'allestimento né sono stati erogati compensi al personale interno.

Cordiali saluti.

 

Michele Zuin
 
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Interrogazione nr. d'ordine 789

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