Risposta

per interrogazione nr. d'ordine 699

da Laura Besio
Oggetto: risposta all'Interrogazione nr. d'ordine 699 inviata il 31-12-2022 con oggetto criteri premiali nei concorsi pubblici banditi dal Comune di Venezia: spunta il “Lavoro in Somministrazione” in contrapposizione alle leggi vigenti.

In riferimento all'interrogazione nr. d'ordine 699 recante ad oggetto “criteri premiali nei concorsi pubblici banditi dal Comune di Venezia: spunta il ‘Lavoro in Somministrazione’ in contrapposizione alle leggi vigenti”, si rappresenta quanto segue.

Il bando di concorso in questione, nella parte relativa ai titoli di servizio mira a valorizzare l'attività lavorativa svolta nella pubblica amministrazione e nel Comune di Venezia e, pertanto, include anche i lavoratori somministrati, quali lavoratori flessibili, così qualificati dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e in quanto tale legittimati,  analogamente ai lavoratori a tempo determinato. Gli ultimi due Contratti Nazionali, firmati dalle stesse sigle che hanno mosso infondate critiche all'operato del Comune, trattano nello stesso Titolo V "forme flessibili di lavoro", tanto i contratti di somministrazione quanto i contratti a tempo determinato. E' di tutta evidenza che il non riconoscere alcun valore a una delle due forme contrattuali (somministrazione), rappresenterebbe, a contrariis, una forma di discriminazione. Tant'è, che molte altre pubbliche amministrazioni prevedono nei propri bandi le stesse forme di valorizzazione del lavoro somministrato.

L'attribuzione di punteggio finalizzato alla legittima valorizzazione dell'esperienza di lavoro nell'Amministrazione non ha nulla a che fare con l'istituto della stabilizzazione, quale procedura speciale di reclutamento,  riservata ai soggetti in possesso dei requisiti tassativamente indicati dal legislatore.

Nei concorsi pubblici la valutazione dei titoli, e quindi anche dei titoli di servizio, si effettua solo per i candidati risultati idonei al termine delle prove scritte o pratiche, quindi è solo una componente del procedimento selettivo pubblico, che presuppone il buon esito delle prove di concorso, incidendo in maniera del tutto residuale sul posizionamento in graduatoria. La valorizzazione dei titoli di servizio nel concorso pubblico, infine,  nulla ha a che fare con l'istituto della riserva agli interni che, a prescindere dal posizionamento in graduatoria, assicura l'assunzione al riservatario. E' doveroso precisare che gli ultimi concorsi per amministrativi e tecnici banditi dal Comune di Venezia prevedevano proprio una riserva per il personale interno, al fine di una valorizzazione dello stesso. Modalità, quest'ultima, non più possibile a seguito della recente revisione del d. lgs. 165/2001.

Cordiali saluti.

Laura Besio
 
Risposta in formato pdf
Interrogazione nr. d'ordine 699

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