Interrogazione nr. d'ordine 906

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Nr. d'ordine: 906
Data pubblicazione: 25-01-2024
Data scadenza: 24-02-2024
Proponente: Monica Sambo
Altri firmatari: Alessandro Baglioni, Alberto Fantuzzo, Emanuele Rosteghin, Giuseppe Saccà, Paolo Ticozzi, Emanuela Zanatta
Referente: Vicesindaco Andrea Tomaello
Tipo risposta richiesta: in Commissione
Assemblea competente: II Commissione
Oggetto: rimborsi Acqua Granda a rischio. Burocrazia e ritardi del Comune ostacolano i cittadini.
Oggetto: rimborsi Acqua Granda a rischio. Burocrazia e ritardi del Comune ostacolano i cittadini.
Tipo di risposta richiesto: in Commissione
 

Premesso che:

  • sono passati quasi 5 anni dalla marea eccezionale che ha colpito pesantemente Venezia e i veneziani;
  • il lungo e tortuoso iter che ha impegnato i cittadini per la richiesta dei legittimi rimborsi non ha ancora fine e mette a dura prova chi è ancora in attesa dei fondi, nonostante abbia trasmesso tutta la documentazione e spesso anche pagato perizie e valutazioni professionali.

Rilevato che:

  • i fondi da Roma sono arrivati più di due anni dopo l’evento e sono stati erogati dal Comune attraverso molti bandi, creando diversità nella tempistica del risarcimento;
  • molti cittadini avevano già tutti anticipato autonomamente le spese per i restauri necessari al ripristino dei locali colpiti dall’acqua, ma hanno dovuto attendere mesi, o anni per i rimborsi.

Considerato che:

  • il primo stanziamento si è dimostrato insufficiente a coprire le richieste di danni presentate e documentate;
  • lo stanziamento è stato, quindi, integrato nell’estate 2023 con i fondi mancanti;
  • solo in autunno 2023 il Comune di Venezia ha comunicato, a mezzo stampa, l’avvio dei nuovi stanziamenti e la riattivazione del portale per eventuali integrazioni.

Considerato, inoltre, che:

  • Il citato portale risulta accessibile solo da gennaio 2024 e il termine per eventuali integrazioni è stabilito al 29 febbraio 2024;
  • solo il 19 gennaio, sempre attraverso organi di stampa, è giunta comunicazione ai cittadini danneggiati che, in realtà, chi ha presentato la pratica per i ristori dei danni dell’acqua alta, non deve “integrare” in caso di bisogno la domanda, ma deve riprodurre tutti i documenti già depositati;
  • inoltre, accedendo al portale indicato dal comune, con i propri dati per inserire le “integrazioni” e aperto il menu a tendina con scritto “integrazione”, non compaiono i documenti già caricati anni fa per poter chiudere la pratica.

Ritenuto che:

  • tali condizioni stiano ostacolando e penalizzando ulteriormente i cittadini, già in grande difficoltà;
  • non siano comprensibili i motivi di un accanimento burocratico e amministrativo nei confronti di chi è stato colpito da eventi così drammatici ed ha fornito esaustivamente la documentazione richiesta.

 

Tutto ciò premesso e considerato, si interrogano il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere:

  • perché l’Amministrazione comunale abbia agito con il ritardo descritto, senza comunicare, nei tempi dovuti e direttamente ai cittadini interessati, le modalità e le tempistiche necessarie alle integrazioni;
  • quale sia la normativa di riferimento che impone ai cittadini la ripresentazione di tutta la documentazione già presentata, per inoltrare la richiesta di integrazione;
  • se l’Amministrazione comunale sia consapevole che le modalità assunte per consentire le integrazioni e l’accesso ai rimborsi siano assolutamente penalizzanti e ostacolanti per i cittadini che potranno essere gravemente danneggiati da un iter inutile e incomprensibile;
  • se l’Amministrazione comunale intenda rivedere con urgenza le modalità e i tempi per sostenere i cittadini danneggiati e comunicarli in via diretta ai richiedenti, informandoli adeguatamente su tutto quanto necessario per richiedere ed ottenere i legittimi rimborsi.
Monica Sambo

Alessandro Baglioni
Alberto Fantuzzo
Emanuele Rosteghin
Giuseppe Saccà
Paolo Ticozzi
Emanuela Zanatta

 
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