Interrogazione nr. d'ordine 807

Premesso che

• Il Comune di Venezia ha affidato tramite gara d’appalto alla società HyGienVenezia srl l’installazione e la manutenzione di 28 bagni chimici per un importo di 5,8 milioni di euro;
• la società in questione è una microimpresa con un capitale sociale versato di 30.000 €, costituita nel 2018 ma attiva dal giugno/luglio 2019, l’anno della gara;
• sempre nel 2019 l'attività prevalente dell'impresa passa da “pulizia generale (non specializzata) di edifici” a “gestione di apparecchi igienici e bagni pubblici ivi compresi i wc chimici”;
• la HyGienVenezia srl dal 2020 ha chiuso in perdita tutti gli esercizi. Inoltre, nel 2022 non ci sono stati ricavi ma solo costi con una perdita d’esercizio di 31.205 euro. Si rileva anche un patrimonio netto negativo;
• nel 2022 risulta in forza un solo dipendente con un costo del personale molto basso (1300 euro);
• l’azienda stessa, come indicato nella nota integrativa al bilancio, dichiara di essere in difficoltà per non aver trovato l'accordo con il Comune per la gara d'appalto vinta nel 2020, trovandosi comunque a sostenere costi di gestione per predisporre le attrezzature necessarie per iniziare l'attività collegate alla gara.

Tutto ciò premesso si interroga il Sindaco per sapere

visto il quadro di incertezza che caratterizza la HyGienVenezia srl, entrata in attività nello stesso anno dell’indizione della gara d’appalto e che da allora pare non aver svolto molte altre attività, quali siano stati i criteri che hanno portato ad affidare alla suddetta società l’installazione e la manutenzione di 28 bagni chimici per un importo di quasi 6 milioni di euro;

visto che solitamente, soprattutto per importi così rilevanti, nei bandi di gara viene introdotta la clausola "requisiti di capacità economica finanziaria e tecnico-organizzativa", sulla base di quali informazioni si è ritenuto la HyGienVenezia srl in possesso delle caratteristiche per realizzare e garantire il servizio di espurgo di 28 bagni chimici nel centro storico di Venezia.