Interrogazione nr. d'ordine 535

Logo Tutta la Città Insieme   Giovanni Andrea Martini
Nr. d'ordine: 535
Data pubblicazione: 04-04-2022
Data scadenza: 14-05-2022 (pre rinvio dei termini 04-05-2022)
Proponente: Giovanni Andrea Martini
Referente: Assessore Laura Besio
Tipo risposta richiesta: scritta
Oggetto: Spreco alimentare nelle mense scolastiche
Oggetto: Spreco alimentare nelle mense scolastiche
Tipo di risposta richiesto: scritta
 

Premesso che

  • Tra gli “Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” da raggiungere entro il 2030 delle Nazioni Unite, il 12° evidenzia l’importanza di promuovere una riduzione dello spreco alimentare al fine di aumentare la sostenibilità dei sistemi alimentari da un punto di vista ambientale, economico e sociale;
  • C’è una crescente attenzione verso il fenomeno da parte delle istituzioni e della comunità scientifica,  dovuta alla dimensione che gli sprechi alimentari hanno assunto a livello globale, come dimostra, a livello italiano, la pubblicazione “Lo spreco alimentare a scuola. Indagine nazionale sugli sprechi nelle mense scolastiche e proposta di una metodologia di rilevamento”, realizzata nel marzo 2019 dal Ministero dell’Ambiente, grazie al progetto Reduce (REDUCE–Ricerca, EDUcazione, ComunicazionE :un approccio integrato per la prevenzione degli sprechi alimentari);
  • dalle analisi condotte nel succitato studio, risulta che "il cibo non consumato durante il pasto ammonta a quasi il 30% ed è così composto: il 16,7% della quantità preparata è costituito da avanzi nei piatti, mentre il cibo intatto ammonta al 12,7% della quantità preparata. Al netto delle quantità di cibo recuperato per essere destinato al consumo umano, che rappresentano circa l’8% della quantità preparata e sono costituite quasi interamente da porzioni di pane e frutta portate in classe, lo spreco totale si attesta intorno al 22% della quantità preparata. Le varietà alimentari che presentano una maggiore frazione di cibo non consumato al termine del pasto sono le categorie “Frutta e derivati” (43,9% della quantità preparata), “Prodotti da forno”, costituita principalmente dal pane (41,8% della quantità preparata), e “Verdure e legumi” (31,8% della quantità preparata). Valori di cibo non consumato inferiori al 20% sono presenti solo per “Carne e derivati” e “Torte, dessert e gelati”, mentre le restanti categorie presentano valori intermedi compresi tra il 20% e il 30% della quantità preparata (Tab. c). Per quanto riguarda lo spreco totale, quantitativi di spreco alimentare superiori al 30% della quantità preparata sono presenti solo per la categoria “Verdure e legumi”, mentre si attestano su valori compresi tra il 20% e il 30% le categorie “Prodotti amidacei di base”, “Pesce e derivati”, “Uova e derivati” e “Latte e derivati"".

Visto che

  • il problema si pone anche nel Comune di Venezia e viene segnalato dalle famiglie, che lamentano che i figli rifiutano o consumano solo poco del cibo servito, a fronte di una spesa non indifferente per il buono pasto;
  • Il progetto “LA MENSA CHE NON SPRECA Perché l’eccedenza alimentare non diventi spreco!” coinvolge solamente alcuni plessi di Mestre e si concentra sulla re-distribuzione dell’eccedenza non consumata, mentre non affronta le cause dello spreco alimentare prodotto.

Considerato che

  • non esistono dati pubblici messi a disposizione dall’Azienda partecipata Ames o dal Comune di Venezia sullo spreco alimentare nelle mense scolastiche, per poter comprendere e analizzare l’entità del fenomeno;
  • è auspicabile che anche il Comune di Venezia, a maggior ragione ora che si candida a diventare Capitale Mondiale della Sostenibilità, si impegni a ridurre significativamente lo spreco alimentare.

Si chiede all’assessore compentente di poter sapere:

  • a quanto ammonta complessivamente lo spreco alimentare prodotto negli asili nido, scuole dell’infanzia e scuole primarie e secondarie di primo grado (laddove ci sia il servizio mensa) del Comune di Venezia;
  • come questo sia distribuito tra le scuole di diverso ordine e grado;
  • se ci siano variazioni territoriali o tra plessi scolastici e, se sì, se è possibile avere dati in merito;
  • tolto il cibo che viene ridistribuito grazie al progetto “LA MENSA CHE NON SPRECA Perché l’eccedenza alimentare non diventi spreco!”, quanto cibo non consumato intatto rimane e cosa ne viene fatto;
  • se l’Amministrazione o la sua partecipata Ames abbiano realizzato un’analisi dello spreco alimentare, con particolare riferimento alle cause del fenomeno, e, se non l’hanno fatto, se c’è l’intenzione di condurla e di elaborare conseguentemente una strategia per ridurre lo spreco alimentare nelle mense scolastiche.
Giovanni Andrea Martini


 
Interrogazione in formato pdf
13-05-2022
Risposta
02-05-2022
Rinvio dei termini
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