Interrogazione nr. d'ordine 514
Cecilia Tonon
Nr. d'ordine: 514
Data pubblicazione: 10-02-2022
Data scadenza: 12-03-2022
Proponente: Cecilia Tonon
Referente: Assessore Renato Boraso
Tipo risposta richiesta: scritta
Oggetto: Ripresa della stagione turistica: come si sta preparando l’Amministrazione comunale a gestire gli arrivi a Venezia sul fronte del rispetto del regolamento di polizia e sicurezza urbana, della viabilità, del decoro e del nome della città?
Oggetto: Ripresa della stagione turistica: come si sta preparando l’Amministrazione comunale a gestire gli arrivi a Venezia sul fronte del rispetto del regolamento di polizia e sicurezza urbana, della viabilità, del decoro e del nome della città?
Tipo di risposta richiesto: scritta
Tipo di risposta richiesto: scritta
Premesso che
- dopo i mesi invernali, che hanno visto il consueto calo - particolarmente significativo anche a causa della pandemia - delle presenze turistiche in città, con l'entrata nel vivo del Carnevale la stagione turistica è di nuovo alle porte;
- negli scorsi anni in particolare pre-pandemia, le presenze turistiche, quantificate in decine di migliaia al giorno, sono state fuori rapporto con il numero di residenti;
- a fianco di visitatori pernottanti, interessati alla città ed al suo patrimonio culturale, si danno purtroppo masse di turisti giornalieri ineducati e irrispettosi, che visitano la città esclusivamente in quanto, per l'assenza di macchine, è destinazione ideale per chi vuole alzare il gomito, e utilizzano le sue calli come latrine;
- l'aumento esponenziale di questo tipo di turismo sta demotivando i visitatori più seri ed innamorati della città, che rinunciano non potendo più godere di ciò che Venezia potrebbe offrire;
- questa progressiva sostituzione della tipologia di visitatori rappresenta un danno enorme per la città;
Considerato che
- gli ingressi di turisti in massa e privi di alcuna regolamentazione hanno causato un enorme disagio per i residenti, in particolare rendendo impossibile la mobilità in città indispensabile allo svolgimento della normale vita quotidiana, sia a piedi che con i mezzi pubblici;
- gran parte di questi turisti sono giornalieri ed il loro apporto alle casse cittadine è nullo o addirittura negativo, dato che molti si limitano a visitare la città consumando ciò che si sono portati da casa e lasciando immondizie in giro, oppure, nell'altra ipotesi, si riversano in città con l'esclusivo scopo di ubriacarsi, o di girare da un'osteria all'altra, lasciando gran quantità di immondizie ovunque;
- in questo modo il nome della città viene legato alla possibilità di andare da un'osteria all'altra al mero scopo di bere senza attenzione alla qualità, mentre passano in secondo piano le enormi bellezze che la città ha da offrire: al punto che esistono agenzie ed associazioni pseudo-culturali che organizzano veri e propri "bacari tour", ma anche semplici gruppi di amici che vengono a Venezia con l'unico fine di fare “giri di bacari” come se fosse l’unica cosa per cui vale la pena di venire a Venezia;
- l'esasperazione di questo fenomeno sono gli addii al celibato e nubilato e le feste di laurea scomposte, che vengono organizzati a Venezia proprio perché non c'è il problema di conciliare abuso di alcool e guida;
- questi baccanali creano naturalmente esigenze fisiologiche di tutti i tipi che vengono espletate nelle calli e sui portoni, creando un problema di ordine pubblico ed igienico enorme, che deve essere preso in considerazione e risolto anche con misure radicali;
Considerato ancora che
- è decisamente triste e svilente che il nome della città e la sua fruibilità siano legati in primo luogo ai tour di osterie;
- lo spettacolo offerto dalle comitive che calano a festeggiare gli addii al celibato e nubilato è spesso povero e triste e per nulla divertente;
- la vitalità e la vivacità di una città e del suo tessuto sociale non devono essere confuse con una esagerata invasione di visitatori mordi e fuggi, non sostenibile in contesto fragile quale quello veneziano;
- è opportuno selezionare chi ha rispetto della città, dei suoi residenti e dei suoi esercizi pubblici, e distinguere pertanto chi desidera, tra una visita e l'altra, rifocillarsi e magari bere un bicchiere di vino di qualità, da chi organizza gite ed escursioni a Venezia con l'esclusivo fine di bere il più possibile;
Visto che il nuovo regolamento di polizia e sicurezza urbana, approvato con delibera del Consiglio comunale n. 33 del 16/05/2019:
- all'art. 32 vieta di costituire ostacolo alla libera circolazione dei pedoni ed in particolare di consumare alimenti e bevande seduti al suolo nei luoghi pubblici;
- all'art. 16 vieta espressamente l'atto di “sporcare o lordare in qualsiasi modo i luoghi pubblici, quelli aperti al pubblico ivi compresi i relativi suoli”
- all'art. 18 comma 1 impone a chi esercita attività di somministrazione di cibi o bevande l'allestimento di un servizio di raccolta differenziata nei 100 metri dall'ingresso dell'attività;
- all'art. 18 comma 4 impone a chi esercita attività di somministrazione di cibi o bevande per asporto di brandizzare i contenitori in modo da renderli tracciabili in caso di abbandono al di fuori delle aree deputate;
- l'art. 35 vieta in determinate fasce orarie i cd. “giri di bacari” finalizzati “al non responsabile festeggiamento”, quali appunto gli addii al celibato e nubilato;
- le cronache cittadine ma anche i riscontri a una semplice passeggiata per il centro di Venezia in periodo di turismo normale testimoniano la placida inosservanza di tali norme;
Si chiede al Sindaco e agli Assessori competenti
- per quale motivo vengano tollerati comportamenti lesivi del buon nome e del decoro della città, che rendono la vita a Venezia in stagione turistica ai limiti dell'invivibile ed allontanano il turismo “buono”;
- per quale motivo viene tollerata l'inosservanza del regolamento di polizia e sicurezza urbana;
- se si ritiene positivo che si sappia che a Venezia si può fare quello che si vuole, in spregio a norme, regolamenti e buona educazione;
- cosa sta facendo per fornire all'esterno un'immagine di una città che ha qualcosa di più da offrire che non le sole osterie;
- se si pensa ad azioni per disincentivare i “bacari tour” e le agenzie ed associazioni pseudo-culturali che li propongono, che, relegando la città a mero eno-palcoscenico, la degradano e la offendono;
- quale soluzione si vuole attuare per evitare code e assembramenti fuori dagli esercizi di asporto affacciati su calli strette e di grande passaggio.
Cecilia Tonon
11-03-2022