Interrogazione nr. d'ordine 364

Premesso che:

• il Comune di Venezia è proprietario dell’immobile denominato “ex Centro Civico di via Poerio a Mestre”, giusto contratto di compravendita del 9 maggio 1980, Rep. n. 118958 del Segretario Generale del Comune di Venezia, Prof. Antonio D’Ancona;
• l’immobile in argomento, edificato nei primi decenni del secolo scorso, può indiscutibilmente considerarsi fra punti di riferimento della Città di Mestre, prima come sede della Banca Cattolica del Veneto, poi come sede del Centro Civico del Quartiere San Lorenzo, della Municipalità di Mestre Centro e di una frequentata emeroteca, oltre che per la sua gradevolezza architettonica;
• L'emeroteca e il Centro Civico sono stati per decenni luogo non solo di lettura ma anche di importanti dibattiti storici ed hanno storicamente rappresentato un importante riferimento per i cittadini di tutto il Comune.

Considerato che:

• gli spazi dell’ex Centro Civico rimangono ormai da anni inutilizzati e chiusi;
• l’immobile è ancora privo di destinazione, nonostante si fosse discusso tre anni fa di un possibile progetto del Comune e siano state approvate 2 Delibere di Consiglio (n. 5/2018, n.19/2019) con le quali si sanciva l’intenzione di riqualificare gli spazi attraverso la concessione a soggetti privati attraverso gare pubbliche;
• pare siano almeno due i bandi sinora andati deserti e non vi è stata alcuna nessuna riqualificazione.

Considerato inoltre che:

• sia ormai evidente che ulteriori tentativi di gara analoghe a quelle già realizzate rischiano di essere l’ennesimo tentativo vano di rilanciare una struttura strategica;
• Serve costruire un progetto di utilizzo che metta a sistema altri luoghi del centro di Mestre di proprietà del comune oggi chiusi o sottoutilizzati come la ex scuola De Amicis, Villa Querini e un domani i padiglioni dell’ex Ospedale Umberto I;
• recentemente il Comune di Venezia è stato destinatario di importanti contributi volti proprio al riutilizzo di spazi chiusi e inutilizzati.
• Considerato inoltre che:
• sia necessario costruire un progetto che possa, una volta realizzato il restauro, anche autosostenersi dando spazio a formule di vario genere anche prendendo spunto da esperienze italiane ed europee di co-working, produzione culturale, ambito dedicato ai giovani fino a ritornare alla funzionalità passata di emeroteca;
• qualsiasi progetto debba essere realizzato attraverso un percorso partecipato che coinvolga municipalità ed associazioni interessate.

SI INTERROGA L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE SE:
 

• l’Amministrazione comunale intenda perseverare con ulteriori gare che prevedano il completo restauro dell’immobile o se non sia oramai opportuno individuare strategie e proposte alternative che vedano il ruolo attivo, con adeguati finanziamenti, del Comune per poi insediare un progetto che sia in grado di autosostenersi economicamente da definirsi attraverso apposito concorso di idee che coinvolga associazioni, professionisti, categorie economiche, mondo culturale;
• intenda predisporre un progetto di utilizzo che metta a sistema altri luoghi del centro di Mestre di proprietà del comune oggi chiusi o sottoutilizzati come la ex scuola De Amicis, Villa Querini e un domani i padiglioni dell’ex Ospedale Umberto I;
• possa essere aperto un confronto allargato con i cittadini e tutti i soggetti che potrebbero concorrere all’individuazione dei percorsi e temi più opportuni per la definizione del futuro dell’ex Emeroteca di via Poerio con il pieno coinvolgimento della Municipalità.