Interrogazione nr. d'ordine 359

Premesso che:

• Al 31 dicembre 2020 le famiglie residenti nel Comune di Venezia erano 126.975 mentre nel 2019 erano 128.152. In un anno c’è stato quindi un calo di 1.177 nuclei familiari residenti. Il fenomeno sta visibilmente accelerando visto che nel 2014 le famiglie residenti erano 129.324;
• Il calo più evidente si è registrato nei nuclei famigliari composti da 3 e 4 componenti che dal 2019 al 2020 hanno visto una riduzione di 448 unità pari al 40% della perdita complessiva pur rappresentando solo il 25% delle famiglie veneziane;
• Dal 2014 al 2020, come detto, la riduzione di famiglie è stata di 2.349 unità ma i nuclei con 3 e 4 componenti hanno registrato una perdita di 2.483 unità (perdita in parte compensata dall’aumento nel medesimo periodo di famiglie con un unico componente +1.498);
• Non tutti i territori del Comune di Venezia dal 2019 al 2020 hanno subito allo stesso modo questa riduzione. Come prevedibile, la perdita maggiore si è registrata nella Venezia insulare (-1,8%) e Mestre (-1,5%) mentre c’è un sostanziale mantenimento numerico per Chirignago e Marghera.

Considerato inoltre che:

• Il numero di residenti nella fascia 0-4 anni nel Comune di Venezia al 31 dicembre 2020 era composto da 8.149 bambini mentre a fine 2019 nella stessa fascia d’età erano 8.327 e a fine 2018 erano 8.495. In soli due anni c’è stata quindi una riduzione di circa il 4%;
• Un’altra fascia d’età che ha subito una forte riduzione è il segmento che va dai 30 ai 40 anni: al 31 dicembre 2020 i residenti appartenenti a quella fascia d’età erano 25.490, a fine 2019 erano 25.792 e mentre a fine 2018 erano 25.910;
• La riduzione di residenti nella fascia dei trentenni è solo parzialmente arginata da un aumento della presenza di trentenni stranieri che nell’ex quartiere di Mestre e a Marghera rappresentano oltre la metà della popolazione rispettivamente il 50,77% e il 50,53%;
• Dai dati statistici è proprio nella fascia d’età dai 30 ai 40 anni che cerca maggiormente di intraprendere una propria vita autonoma;
• Considerato che è necessario avviare una politica per la residenza che possa favorire in particolare la presenza di nuove famiglie (nel significato più esteso).

Considerato che:

• Le politiche per la famiglia investono numerosi settori, dai servizi all’infanzia, alle politiche educative, alla qualità della vita, alla qualità dei servizi in generale;
• Serve attuare una politica ampia che comprenda molteplici ambiti d’azione e più in generale una visione complessiva di città;
• Diversi Comuni hanno avanzato molteplici azioni per favorire le famiglie: bandi per gli alloggi specifici, accesso gratuito ai servizi per l’infanzia e politiche a sostegno dell’abitare.
   

Premesso che in particolare:

• la grave crisi economica e sanitaria tutt’ora in atto ha aggravato drammaticamente il diffuso disagio abitativo che investe famiglie e cittadini;
• sono in preoccupante aumento le situazioni di famiglie disagiate che non riescono più a sostenere l’onere di un affitto;
• i soli alloggi pubblici non riescono a rispondere, in tempi e quantità, agli effettivi bisogni della popolazione;
• diviene necessario ideare e sperimentare soluzioni alternative che possano rispondere in modo veloce ed efficace all’emergenza abitativa.

Rilevato che:

• in alcuni Comuni italiani sono già stati pubblicati Avvisi mirati alla sperimentazione di misure premiali atte a favorire la locazione a canone concordato nel mercato abitativo privato;
• tali sperimentazioni intendono favorire una maggiore diffusione dei contratti di locazione a canone concordato, nel mercato privato, di alloggi a titolo di abitazione principale, come disciplinati dalla Legge n. 431/1998 rivolta sia alle famiglie che ai giovani.

Considerato che:

• viene destinato ai proprietari un contributo annuale massimo a parziale copertura dei canoni a carico dell’inquilino, per garantire la locazione dell’alloggio ai nuclei familiari e ai giovani che si trovano in una condizione di disagio abitativo;
• ne deriva un’azione di per sé necessaria, rispetto alle specificità del mercato delle locazioni caratterizzato anche da affitti alti e molto alti, ma ancor più urgente e necessaria in questa fase emergenziale prodotta dalla crisi sanitaria ed economica da Covid-19                                                                           

Ritenuto che:

• anche il Comune di Venezia potrebbe mettere a disposizione le risorse amministrative, tecniche e economiche per avviare una sperimentazione in questo senso.

SI INTERROGANO IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE :

• quali siano le azioni che il Comune di Venezia intende avviare o migliorare per invertire il trend negativo legato al numero di famiglie in calo;
• se sia ipotizzabile, alla stregua di altri Comuni, in forma sperimentale, la costituzione di un fondo dedicato alla promozione dell’affitto, come disciplinatio dalla Legge n. 431/1998, per i nuclei famigliari e i giovani under 40 che si trovano in condizioni di disagio abitativo.