Interrogazione nr. d'ordine 285

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Nr. d'ordine: 285
Data pubblicazione: 23-04-2021
Data scadenza: 23-05-2021
Proponente: Giuseppe Saccà
Altri firmatari: Monica Sambo, Pier Paolo Baretta, Emanuela Zanatta, Alessandro Baglioni, Paolo Ticozzi, Emanuele Rosteghin, Alberto Fantuzzo
Referente: Assessore Paola Mar
Tipo risposta richiesta: in Commissione
Assemblea competente: V Commissione
Oggetto: progetto di recupero dell’antico “Squero San Isepo” a Castello
Oggetto: progetto di recupero dell’antico “Squero San Isepo” a Castello
Tipo di risposta richiesto: in Commissione
 

Premesso che:

  • la “Società di mutuo soccorso fra Carpentieri e Calafati”, fondata nel 1867 e perciò tra le più antiche associazioni in città, ha proposto all’Amministrazione un progetto di massima per il recupero funzionale dell'antico “Squero San Isepo”, collocato a poca distanza dal complesso dell’Arsenale, atto a riprendere e rilanciare le attività tipiche veneziane legate all’acqua, con un beneficio per il sestiere di Castello ma in generale anche per tutta la città d’acqua e di terraferma;
  • la nuda proprietà del complesso è stata donata nel 1878 al Comune di Venezia dall'ingegnere navale Giuseppe Tonello, il cui Legato testamentario vincola a favore della Società di Mutuo soccorso il suo usufrutto perpetuo finché questa rimanga in attività;
  • attualmente l’area complessiva degli «Squeri San Isepo» (che consta infatti di due unità produttive rese autonome di cui una in attività nella produzione di gondole) occupa una superficie complessiva unitaria di circa mq. 800, una porzione di superficie ragguardevole in una città così particolare come è Venezia.

Rilevato che:

  • le condizioni attuali della grande tesa ottocentesca realizzata in mattoni e destinata fino al 2015 alla produzione e alla manutenzione di imbarcazioni, risulta oggi in gravi condizioni statiche e semi-pericolante, così come le altre tettoie realizzate in lamiera. Le piccole attività di manutenzione messe in atto dalla Società dopo la chiusura del cantiere motonautico “CHIA” non sono assolutamente bastanti a evitare il costante ammaloramento di una struttura già a suo tempo fatiscente, di cui più e più volte si è però rinviato nel passato ogni intervento radicale allo scopo di garantire i posti di lavoro che vi gravitavano.

Visto che:

  • il suddetto progetto di massima, inoltrato a mezzo PEC ai competenti referati (dicembre 2017), non ha ricevuto riscontro;
  • la Società di Mutuo Soccorso, ricompresa nella normativa ETS e quindi Ente senza fine di lucro, con la realizzazione del progetto intende perseguire la realizzazione di una politica di inclusione, che mira all’avvicinamento e al componimento dei diversi interessi esistenti fra residenti, attività artigiane tipiche, studenti e turisti stanziali, obiettivo che si concretizza attraverso il rilancio della cultura e delle più preziose tradizioni veneziane legate al rapporto della città con la laguna, quindi dei lavori artigiani veneziani: «squerarol», «remer», «forcoler»; la realizzazione di un “fitabatele”; di una sede permanente dedicata alla formazione dei “maestri d’ascia”; del rilancio dell’attività di costruzione ma soprattutto della manutenzione delle barche in legno tipiche veneziane, visto che la città non dispone oggi di uno squero pubblico.

Considerato che:

  • per la realizzazione del progetto sono stati stimati costi per un totale di circa 1.500.000,00 euro (al netto dell’IVA) ma solo dalla redazione di un progetto esecutivo di recupero potrà essere dimensionato in modo più preciso e corretto il reale impegno di spesa;

Considerato inoltre che:

  • gli “Squeri San Isepo» sono in nuda proprietà al Comune di Venezia, al quale perciò competerebbero gli interventi riguardo le opere di manutenzione straordinaria;

Si interrogano il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere se:

  • vi sia la concreta possibilità di avviare il progetto di recupero dell’Area e delle strutture citate;
  • si ritenga vantaggioso per la città, i suoi abitanti e i suoi ospiti, investire in progetti che, come in questo caso, intendono valorizzare, salvaguardare e rilanciare le tradizioni e l’artigianato più tipici di Venezia, anche nelle forme più adatte a rendere lo squero un luogo aperto e quindi direttamente fruibile dalla cittadinanza.
Giuseppe Saccà

Monica Sambo
Pier Paolo Baretta
Emanuela Zanatta
Alessandro Baglioni
Paolo Ticozzi
Emanuele Rosteghin
Alberto Fantuzzo

 
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