Interrogazione nr. d'ordine 255
Giuseppe Saccà
Tipo di risposta richiesto: in Commissione
Premesso che:
- Palazzo Pesaro degli Orfei, oggi Palazzo Fortuny, edificato a partire dalla seconda metà del Quattrocento, rappresenta uno degli esempi più mirabili di architettura gotico-rinascimentale veneziana e tutt’ora conserva al piano terra le tracce dell’impianto della casa-fondaco quattrocentesca;
- Dopo la morte di Mariano Fortuny Madrazo avvenuta nel 1949 Il palazzo fu donato nel 1956 al Comune di Venezia per essere “utilizzato perpetuamente come centro di cultura in rapporto con l’arte”, com’è espressamente indicato nell’atto notarile; l’amministrazione cittadina di fatto ne ebbe pieno possesso solo nel 1965, data della morte della vedova di Mariano Fortuny (Henriette Nigrin);
- Il Palazzo “si configurò fin dagli esordi come spazio-laboratorio innovativo”, con l’attività dell’Università Internazionale dell’Arte (UIA), del Centro di Documentazione di Palazzo Fortuny, e sede di importanti mostre dedicate all’arte moderna e contemporanea.
- il Palazzo Fortuny è uno degli undici musei gestiti dalla Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE) unitamente a Palazzo Ducale, Museo Correr, Torre dell’Orologio, Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano, Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Casa di Carlo Goldoni, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Museo del Vetro di Murano, Museo del Merletto di Burano e Museo di Storia Naturale.
Considerato che:
- come si legge nel sito della Fondazione Musei Civici “palazzo Fortuny è tutt’ora testimonianza della geniale capacità creativa di questo artista tra rielaborazione, sperimentazione e innovazione, e della sua presenza sulla scena intellettuale e artistica internazionale a cavallo tra Ottocento e Novecento” tanto che è corretto parlare di una “casa museo” dove sono conservate “intatte le caratteristiche di ciò che fu lo studio preferito al primo piano nobile di Mariano Fortuny”;
- in data 12 novembre 2019 è stata rimossa la responsabile del museo e ad oggi non risulta essere stato indicato un sostituto;
- in più articoli sulla stampa locale si indica come progettista di un nuovo allestimento Pier Luigi Pizzi; in particolare su La Nuova Venezia del 16/06/2020 appare un'intervista allo stesso Pizzi in cui tra l’altro si legge: “il nuovo lavoro cui sto lavorando con Gabriela Belli è quello di riportare Palazzo Fortuny al suo stato originale di casa-museo” e nel prosieguo dell’intervista tratteggia una ripartizione delle funzioni museali differente da quello oggi utilizzato;
- durante il periodo pandemico il personale della Fondazione Musei Civici è stato posto in cassa integrazione in modalità tali da pregiudicare la presenza in loco di personale qualificato alla conservazione delle opere della casa museo;
- durante l’audizione dello scorso 2 marzo la direttrice del MuVe al riguardo ha evocato il progetto culturale del Museo Fortuny senza entrare nel merito;
Constatato che:
- vi è un impegno per una commissione in loco per appurare lo stato dell’arte ma ciò non sarà certo possibile in tempi brevi per la situazione pandemica mentre i lavori nel Fortuny sono già in corso stando a quanto dichiarato dalla dirigenza MuVe.
Tutto ciò premesso e considerato si interroga la Giunta su:
- quale sia la linea progettuale e programmatica pluriennale prevista per la sede museale, quale sarà il suo “ruolo” all’interno del sistema museale civico e quale sarà la nuova organizzazione degli spazi, a livello distributivo e funzionale, nel complesso (con riferimento a tutti i 4 piani)
- quale sia lo stato di assegnazione dei lavori al piano terra che ha subito dei danni in occasione dell’acqua alta del novembre 2019 e sulla base di quale progetto;
- quale sia la situazione della collezione in particolare al primo piano e come si sia intervenuto in quest’ultimo anno;
- quale sia il piano culturale/espositivo per il prossimo anno;
- quale sia il progetto di “riallestimento” sul quale si sta lavorando e sulla base di quale incarico professionale;
- quanto personale e con quali mansioni sta oggi lavorando alla conservazione delle opere del Museo Fortuny;
- quale sia il luogo e le misure adottate per la corretta conservazione – oltre ai progetti di catalogazione e valorizzazione – degli importanti fondi fotografici storici afferenti al Museo, compresi quelli trasferiti dal Museo Correr a Palazzo Fortuny.
Monica Sambo
Pier Paolo Baretta
Alberto Fantuzzo
Emanuele Rosteghin
Alessandro Baglioni
Emanuela Zanatta
Paolo Ticozzi