Interrogazione nr. d'ordine 1175
Monica Sambo
Tipo di risposta richiesto: in Commissione
Premesso che:
•La violenza maschile contro le donne continua a rappresentare una grave emergenza sociale e culturale, che impone la presenza attiva e organizzata di strutture territoriali quali Centri Antiviolenza (CAV) e Case Rifugio, in grado di garantire ascolto, accoglienza, protezione e percorsi di autonomia per le donne vittime di violenza e per i/le loro figli/e;
•A Venezia, la rete dei servizi comunali e delle associazioni del territorio (tra cui il “Centro Donna” e i relativi sportelli);
•Le realtà attive nel Comune di Venezia rappresentano un patrimonio di competenze ed esperienza difficilmente sostituibile, costruito nel tempo attraverso la collaborazione con enti locali, istituzioni, forze dell’ordine e servizi sociosanitari;
Considerato che:
•L’Intesa Stato-Regioni del 14 settembre 2022, recante l’“Accordo sui requisiti minimi dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio”, ha introdotto nuovi criteri per l’accreditamento e l’accesso ai finanziamenti pubblici;
•L’articolo 1, comma 7, della stessa prevede che le organizzazioni debbano, tra gli altri requisiti:
a) essere iscritte al RUNTS;
b) avere da almeno cinque anni nello statuto finalità esplicite di contrasto alla violenza di genere e supporto alle vittime;
c) perseguire statutariamente, in modo esclusivo o prevalente, attività di prevenzione e contrasto alla violenza maschile sulle donne, anche in termini di bilancio;
d) possedere comprovata esperienza quinquennale consecutiva in tali attività;
•Il criterio relativo allo svolgimento esclusivo o prevalente delle attività di contrasto alla violenza di genere rappresenta un elemento particolarmente critico, in quanto rischia di escludere numerose realtà territoriali che, pur offrendo servizi fondamentali, svolgono anche attività sociali e culturali complementari (come tutela dei diritti, inclusione sociale, supporto psicologico e legale su altri fronti);
•Questo criterio, rigido nella sua formulazione, non tiene conto della multifunzionalità di molte organizzazioni del terzo settore, né della complessità del lavoro sociale sul territorio, rischiando di penalizzare realtà storiche attive da anni anche nel Comune di Venezia;
Considerato che
Nel Comune di Venezia opera da tempo la cooperativa Laesse, realtà consolidata nel campo dell’accoglienza e del supporto alle donne vittime di violenza. Le operatrici di Laesse hanno maturato nel tempo una profonda professionalità, frutto di un’esperienza pluriennale sul territorio e di un impegno costante nella costruzione di percorsi di autonomia e rinascita per le donne accolte.
La collaborazione tra le operatrici della cooperativa e le dipendenti del Centro Antiviolenza (CAV) si fonda su una sinergia concreta ed efficace, che si traduce nella cogestione delle quattro case rifugio del Comune, nella presa in carico congiunta delle donne accolte, nella reperibilità garantita 24 ore su 24 e nello sviluppo di attività strutturate di empowerment. Le operatrici sono inoltre impegnate in iniziative di sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole, contribuendo attivamente a promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione della violenza di genere.
Tutto questo avviene in stretta sinergia con il personale del servizio del Comune di Venezia, che ha dato vita al primo Centro Antiviolenza pubblico d’Italia, inaugurato il 20 ottobre 1994. Da allora, il centro rappresenta un punto di riferimento fondamentale per migliaia di donne, offrendo supporto, ascolto e accompagnamento nei percorsi di uscita dalla violenza e promuovendo il cambiamento culturale necessario affinché ogni donna possa sentirsi rispettata, sicura e valorizzata.
Considerato inoltre che
Tale normativa dovrebbe essere applicata a partire da fine maggio
Tutto ciò premesso e considerato, si interroga l’Assessore competente per sapere:
1.Quali siano gli sviluppi, a livello nazionale e regionale, relativi all’applicazione dell’Intesa Stato-Regioni del 14 settembre 2022 e se siano state avviate interlocuzioni efficaci volte a tutelare la rete esistente di Centri Antiviolenza e Case Rifugio presenti nel territorio del Comune di Venezia;
2. Quali siano le proposte avanzate dalla Regione nei confronti del Governo nazionale per modificare o rendere più flessibili i criteri dell’Intesa, al fine di garantire continuità e stabilità alle strutture già operative, senza compromettere l’equilibrio e l’efficacia del sistema regionale di prevenzione e protezione contro la violenza di genere.
3. Che azioni voglia porre in essere per tutelare questo servizio
Alessandro Baglioni
Alberto Fantuzzo
Giuseppe Saccà
Emanuele Rosteghin
Paolo Ticozzi
Gianluca Trabucco
Emanuela Zanatta