Interrogazione nr. d'ordine 1149
Gianfranco Bettin
Tipo di risposta richiesto: scritta
Premesso:
che i dati relativi alla violenza di genere illustrati nel Report del trentennale del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia evidenziano che il 77,8% degli autori di violenza sulle donne sono riconducibili a partner o ex-partner, il 21,2% a parente o conoscente e solo lo 0,7 % a persone sconosciute, dati che rispecchiano quanto accade a livello nazionale;
che i dati Istat del 2023 certificano che gli autori di violenza ai danni di donne italiane sono per il 94,3% italiani e gli autori di violenza ai danni di donne straniere sono per il 43,8% stranieri;
che appare non procrastinabile agire sulle fasce giovanili della popolazione al fine di educare le nuove generazioni ad una cultura del rispetto, delle donne e dell’altro da sé, che possa estirpare alla radice le dinamiche di discriminazione e violenza di genere, oltre a quelle di discriminazione e violenza interpersonale verso qualsiasi individuo;
che gli studi internazionali hanno evidenziato come i programmi di Comprehensive Sexuality Education (CSE), raccomandati dall’UNESCO e dall’OMS, siano fondamentali per prevenire la disinformazione e contrastare fenomeni come la violenza di genere e il cyberbullismo;
che da un indagine di Save di Children e IPSOS è emerso che la principale fonte di informazione dei giovani sui temi dell’affettività e della sessualità è il web;
che in 20 Stati membri dell’Unione Europea, l’educazione sessuale è obbligatoria, con programmi e approcci variabili: paesi come Svezia, Austria, Germania, Francia e Spagna mostrano avanzamenti significativi in questo ambito, avendo integrato l’educazione sessuale nelle loro programmazioni scolastiche;
che, ad oggi, l’educazione affettiva e sessuale in Italia risulta disomogenea e limitata, spesso affidata alla volontà di singoli presidi e Regioni. Nel 2016/2017, su 5.364 istituti superiori pubblici, meno di 1.400 avevano percorsi attivi di educazione sessuale;
considerato:
che per vocazione e autorevolezza la scuola è il luogo deputato a educare le nuove generazioni alla cittadinanza e al rispetto dell’altro;
che per affrontare il fenomeno della violenza di genere non risulta più procrastinabile inserire i percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità nei programmi curricolari o extra-curricolari scolastici;
si interroga il sindaco:
per chiedere che questa amministrazione si faccia promotrice presso gli Istituti Comprensivi del Territorio dell’inserimento nei programmi scolastici dei corsi di educazione all’affettività e alla sessualità, anche attraverso l’assessorato di competenza;
per sapere se intenda stanziare dei fondi utili a coprire, almeno parzialmente, gli eventuali costi a carico delle famiglie o degli Istituti Comprensivi, per l’attuazione di tali percorsi ad opera di consulenti formati e competenti in materia;