Interrogazione nr. d'ordine 180
Emanuele Rosteghin
Tipo di risposta richiesto: in Commissione
Premesso che:
- L'istruzione è obbligatoria per almeno 10 anni, per i minori di età compresa tra i 6 e i 16 anni, ed è disciplinata dalla Legge 27 dicembre 2006 n. 296. All'art. 1 comma 622, si stabilisce che "l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro al diciottesimo anno di età";
- All'obbligo di istruzione segue l'obbligo formativo, ossia il diritto/dovere dei ragazzi e delle ragazze che hanno assolto l'obbligo scolastico di frequentare attività formative fino all'età di 18 anni;
- A vigilare sull'assolvimento dell'obbligo scolastico provvedono il sindaco del comune dove risiede il minore e il dirigente scolastico della scuola presso la quale il minore è iscritto (Decreto Legislativo 76/05 art. 2. comma 1);
Premesso inoltre che:
- Il Consiglio Europeo riunito a Lisbona nell'anno 2000 si propose l'obiettivo di ridurre la percentuale degli abbandoni scolastici precoci al 10% entro il 2010, scadenza poi spostata al 2020;
- Nel 2000 il dato di dispersione scolastica media europea era del 17,60%, la media italiana era del 25,30%, la media del Veneto era del 16%. Già nel 2013 il Veneto aveva raggiunto il traguardo del 10% e nel 2014 il tasso di abbandoni si attestava all'8,4%: quasi la metà della media italiana certificata al 15% (dati ISTAT);
- Attualmente l’Italia è ancora al di sopra della media europea per livello di abbandono. Tuttavia, stando al report pubblicato dal Comune di Venezia, nell’ultimo triennio il trend po-sitivo sembra essersi fermato e il tasso di abbandono in Italia è tornato a salire. Attualmente la media nazionale si attesta al 14,5%, in Veneto al 10% (dato in aumento rispetto all'8,4% del 2014);
Considerato che:
- In base al “REPORT SUL FENOMENO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA NELL'ANNO SCOLA-STICO 2018/19 CITTÀ DI VENEZIA” risalente ad agosto 2020, a cura del Servizio di Progettazione Educativa - Ufficio Dispersione Scolastica: “Nell'anno scolastico 2018/19 sono pervenute all'Ufficio 152 schede di segnalazione, 68 riferite a studenti segnalati per evasione (studente iscritto che non si è mai presentato a scuola), 45 studenti segnalati per elusione (studente che risulta assente da più di 15 giorni senza una motivazione accertata) e 39 per frequenza irregolare”;
- In base al medesimo report si evince che: “su un totale di 152 segnalazioni di dispersione scolastica pervenute durante l’anno scolastico 2018/2019, il 77,63% (118 su 152), ovvero la maggior parte dei procedimenti attivati, sono stati chiusi. Permangono ancora aperti il 13,16% dei procedimenti, come si può osservare dalla tabella ed una percentuale simile, il 9,21% (14 su 152), si ha per i procedimenti in richiesta di verifica anagrafica.”;
- Sempre dal medesimo report si evidenzia che: “Il procedimento si ritiene concluso quando l'intervento che può essere messo in essere dall'Ufficio si è esaurito, ciò accade nel momento in cui lo studente riprende la frequenza scolastica o quando i bisogni rilevati nel minore e/o nel nucleo familiare fanno richiedere l'intervento dei Servizi sociosanitari del territorio, nel caso in cui lo studente abbia compiuto i 16 anni e si procede al passaggio di consegne a Veneto Lavoro o si procede con la segnalazione all'autorità giudiziaria”;
Considerato che:
- La stessa rilevazione denominata “REPORT CITTADINO SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA A.S.2014-2015”, del Giugno 2015, a cura della “Direzione Politiche Educative, della famiglia e sportive -Comune di Venezia” e del “Settore Formazione e Lavoro- Provincia di Venezia”, riportava un totale di 135 casi di elusione/evasione scolastica per il Comune, (frequenza irregolare n. 17, Elusione n.57, Evasione n. 38)
Sottolineato che:
- I dati del rapporto evidenziano unicamente i soggetti entrati formalmente in percorso di monitoraggi ma non tengono conto di un fenomeno più ampio e complesso;
- Dispersione e abbandono scolastici possono rappresentare solo in parte le cause/effetti legati a comportamenti a rischio;
Preso atto che:
- L’investimento sul benessere dei bambini e dei ragazzi deve essere obiettivo prioritario di ogni Amministrazione pubblica;
- Il Comune di Venezia ha sempre evidenziato un’importante progettualità in tema di dispersione scolastica attraverso personale altamente qualificato;
- Permangono, fortunatamente, importanti interventi comunali dedicati alla sfera della scuola, messi in atto dall’Ufficio Dispersione Scolastica, dal Servizio di Progettazione Educativa e il “Pool Scuola” del Servizio Infanzia e Adolescenza. A tal riguardo è necessario com-prendere se sia necessario aumentare le disponibilità.
Considerato che:
- Nel Comune di Venezia è attivo fra le altre cose il progetto “Punto Luce” di Marghera dove dalle informazioni presenti nel sito internet sono stati coinvolti ad oggi 488 beneficiari.
- In detto progetto a partire dal 9 gennaio 2017, bambini, bambine e adolescenti del quartiere svolgono regolarmente attività di accompagnamento allo studio e di invito alla lettura nei nuovi spazi di “Punto Luce”, partecipano a laboratori sportivi, artistici e culturali e di educazione all’uso dei new media. I laboratori variano con ciclicità trimestrale per garantire il turnover dei partecipanti e per poter inserire nuove attività suggerite dai ragazzi.
- Sempre nel Comune di Venezia esistono altre importanti esperienze di affiancamento scolastico, tuttavia appare necessario aumentare lo sforzo per arginare un problema che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria.
Considerato che:
- La pandemia che stiamo vivendo e l’inevitabile ricorso alla DAD (didattica a distanza) potrebbe aumentare i numeri complessivi della dispersione scolastica, secondo numerose indagini e ricerche ed articoli pubblicati dagli esperti del settore.
- In particolare il periodo di DAD ha acutizzato i disagi degli alunni studenti provenienti da famiglie bisognose. Secondo il Rapporto Istat (pubblicato il 3 luglio 2020) la mancanza o l’insufficienza di dispositivi digitali, di connessione internet e di spazi adeguati all’interno delle abitazioni ha comportato gravi problemi nella fruizione della didattica a distanza soprattutto per quanto riguarda le famiglie numerose, indigenti e di origine non italiana.
- Un’indagine realizzata da Ipsos per Save The Children su un campione di 1000 stu-denti dai 14 ai 18 anni dal titolo "I giovani ai tempi del Coronavirus", stima che almeno 34mila studenti delle scuole superiori potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico, anche a causa delle assenze prolungate.
Considerato che:
in altre Città Metropolitane negli ultimi mesi si sono realizzate molteplici esperienze portando per esempio alla costituzione di “Patti Educativi di Comunità” dove la “comunità locale” si assume la responsabilità di essere “educante” e per questo capace di assumere i percorsi di crescita e educazione delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi come propria responsabilità.
Si interrogano il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere:
- Se il Comune, anche se l’hanno scolastico non è ancora concluso, può predisporre un quadro attuale sulla situazione della dispersione scolastica che tenga conto delle problematiche legate alla didattica a distanza, divisa per età e luogo di residenza.
- Se è possibile avere una relazione sull’evoluzione di detto fenomeno negli ultimi cinque anni nel Comune di Venezia e quale sia il trend di detto fenomeno.
- Quali siano oggi i progetti messi in campo dal Comune di Venezia per affrontare il problema sempre più evidente della dispersione scolastica.
- Se è intenzione di questa amministrazione implementare i propri servizi per far fronte alle crescenti manifestazioni di detto disagio minorile.
- Come si pensa di potenziare e promuovere quei Servizi comunali, come l’Ufficio Di-spersione Scolastica e il “Pool Scuola”, preposti ad affiancare e sostenere gli Istituti scolastici veneziani nell’Azione Educativa a contrasto dell’elusione scolastica, e non solo.
- Se si intende attivare ulteriori progetti, ad esempio valutando esperienze positive già avviate in altre realtà per arginare il fenomeno della dispersione scolastica, anche alla luce delle difficoltà che la pandemia ha portato.
- Se dai dati in vostro possesso esista o meno, e in che dimensione, un legame fra gli eventi legati al fenomeno denominato “baby gang” e il dramma della dispersione/abbandono scolastico.
- Se è intenzione mantenere, e in che modo, un confronto costante nella Commissione Competente per tenere aggiornato l’intero consiglio comunale sull’evoluzione di detto fenomeno.
Monica Sambo
Alessandro Baglioni
Alberto Fantuzzo
Giuseppe Saccà
Paolo Ticozzi
Emanuela Zanatta