Interrogazione nr. d'ordine 1088

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Nr. d'ordine: 1088
Data pubblicazione: 10-01-2025
Data scadenza: 09-02-2025
Proponente: Giuseppe Saccà
Altri firmatari: Marco Gasparinetti, Sara Visman, Gianfranco Bettin, Cecilia Tonon, Alessandro Baglioni, Alberto Fantuzzo, Emanuele Rosteghin, Monica Sambo, Paolo Ticozzi, Gianluca Trabucco, Emanuela Zanatta
Referente: Assessore Paola Mar
Tipo risposta richiesta: scritta
Oggetto: Possibilità di rientro in possesso di Palazzo Foresti-Papadopoli in Venezia (ex Scuola Poerio) da parte del Comune di Venezia
Oggetto: Possibilità di rientro in possesso di Palazzo Foresti-Papadopoli in Venezia (ex Scuola Poerio) da parte del Comune di Venezia
Tipo di risposta richiesto: scritta
 

Premesso che:

Palazzo Foresti­-Papadopoli rappresenta un importante patrimonio storico, artistico e culturale di Venezia;

  • tale immobile ha avuto in passato varie funzioni pubbliche (scuola e poi sede del Comando della Polizia Municipale fino al 2018) ed è stato nella disponibilità del Comune di Venezia che in data 28 agosto 2017 ha chiesto l’autorizzazione alla alienazione, corredandola del programma degli interventi conservativi necessari, degli obiettivi di valorizzazione perseguiti con il trasferimento e dei tempi previsti per il loro conseguimento;
  • in data 30 ottobre 2017 il Ministero dei Beni Culturali autorizzava l’alienazione subordinandola a prescrizioni e condizioni che, come testualmente indicato nell’atto autorizzatorio, costituiscono obbligazione ai sensi del Codice civile (articolo 1456) ed oggetto di apposita clausola risolutiva espressa;
  • la valorizzazione e il mantenimento del patrimonio immobiliare pubblico è un dovere imprescindibile per l’amministrazione comunale, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio cittadino e della sua destinazione a favore della collettività.

Considerato che:

  • il termine per il conseguimento degli obiettivi di valorizzazione è scaduto nel mese di agosto 2024 senza che l’immobile sia stato oggetto del benché minimo intervento di valorizzazione o manutenzione;
  • Dalla stampa sono emerse notizie che mettono in risalto come - a seguito di segnalazione dell'associazione VeneziaCambia e della Sezione di Venezia di Italia Nostra -  sia stato verificato che le condizioni contrattuali inserite ai sensi del Codice dei Beni Culturali nell’atto della compravendita non sono state rispettate dal compratore per ciò che concerne la prevista e dovuta valorizzazione del bene: obiettivo da conseguire entro 5 (cinque) anni dal passaggio di proprietà, che si è perfezionato nell’agosto del 2019;
  • sempre secondo notizie di stampa risulta che la competente Commissione regionale del Ministero della cultura ha respinto la recente proposta avanzata dalla Soprintendenza di concedere una proroga di 2 (due) anni per la realizzazione degli interventi oggetto di clausola risolutiva espressa;
  • atteso quanto prevede l'art. 55-bis del richiamato Codice dei Beni Culturali - e considerato altresì  che non risulterebbe alcuna azione intrapresa per la valorizzazione del bene che anzi risulta in preoccupante stato di abbandono - si profila la possibile risoluzione per inadempimento del contratto di compravendita con il rientro del Palazzo nella piena disponibilità del Comune così da aprire la strada a nuovi progetti di valorizzazione, in grado di generare benefici per la cittadinanza e per l’immagine della città.

Tutto ciò premesso e considerato si interrogano il Sindaco l’Assessore competente per il patrimonio, Paola Mar, e il consigliere delegato all'avvocatura civica, Paolo Romor, per sapere:

  • Quali verifiche siano state condotte dal Comune, e con quale esito, in merito alla possibilità di rientro in possesso dell'immobile e di trattenimento a titolo di penale del corrispettivo ricevuto a suo tempo dall'Amministrazione comunale stante la palese inosservanza della clausola contrattuale conforme al parere della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune Di Venezia e la laguna (MIBACT-SR-VEN DIR.UFF 001/1088 del 7.11.2017 C.I. 34.25.04/3);
  • se esistono in questo o altri Comuni italiani casi simili che possano costituire un precedente e quali siano le procedure previste per garantire il rispetto di quanto previsto nei processi di valorizzazione.
Giuseppe Saccà

Marco Gasparinetti
Sara Visman
Gianfranco Bettin
Cecilia Tonon
Alessandro Baglioni
Alberto Fantuzzo
Emanuele Rosteghin
Monica Sambo
Paolo Ticozzi
Gianluca Trabucco
Emanuela Zanatta

 
Interrogazione in formato pdf
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