Interrogazione nr. d'ordine 173
Alberto Fantuzzo
Tipo di risposta richiesto: in Commissione
Premesso che:
- in data 12 gennaio con delibera n. 9 della Giunta, è stata approvata l'erogazione dei contributi di solidarietà alimentare covid-19 e relativi indirizzi di applicazione, in riferimento al Decreto Legge 23 novembre 2020 numero 154, dal titolo Ristori-Ter, con fondi governativi, a favore di soggetti fragili o vulnerabili o nuovi vulnerabili;
- lo spirito del decreto e della delibera, così come si deduce chiaramente anche dal testo, è quello della massima inclusione delle categorie fragili e della massima copertura dei fabbisogni;
- l'argomento non è stato ancora oggetto di trattazione all'interno della Terza Commissione consiliare e che le notizie inerenti alla delibera sono state rese note a mezzo stampa dall'assessore e dai dirigenti del Comune.
Tenuto conto che:
- l'articolato nella delibera prevede una ripartizione della somma complessiva di 1.375.642,87 € in due diversi plafond;
- uno di 375.642,87€ da distribuire in generi alimentari e beni di prima necessità alle famiglie indigenti, tramite organizzazioni di volontariato e operatori economici di provata affidabilità;
- uno di 1.000.000€ destinato a contributi per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità sotto forma di "buono spesa" emesso dal Comune, di cui:
- 600.000€ a seguito di avviso pubblico a scadenza
- 400.000€ con rilascio del beneficio tramite le Agenzie di Coesione Sociale;
. nella delibera si rimanda a successive determinazioni da parte della Direzione Coesione Sociale, per l’individuazione dei criteri operativi per la quantificazione dei contributi di solidarietà, per la definizione delle modalità di controllo, per la specifica delle modalità di gestione in remoto e la consegna o erogazione dei buoni.
Visto che:
- è stata opportunamente impostata una modalità di richiesta via internet per facilitare l’accessibilità al servizio per tutti coloro che dispongono di un dispositivo (cellulare, tablet, computer) e che gli Uffici del Comune sono già laboriosamente impegnati per far fronte alle richieste;
- per stessa ammissione del Comune si sono moltiplicati gli accessi per far fronte alle situazioni di difficoltà e che quindi le domande risulta che siano in crescita per numero, rispetto alla prima ondata di contagi;
- rimangono però esclusi dall’accessibilità via internet le persone meno abbienti, perché non dotate di dispositivi idonei, perché troppo anziane e non avvezze all’utilizzo di cellulari e simili, le persone senza fissa dimora e senza reti di sostegno in grado di aiutarli.
Considerato che:
-per la partecipazione al suddetto bando è previsto quale requisito l' “Essere cittadini italiani, comunitari, non comunitari residenti nel Comune di Venezia".
A tale proposito si evidenzia che :
- sono state riconosciute da numerose recenti pronunce dei Tribunali di Brescia (28 aprile 2020), di Ferrara (30 aprile 2020), di Napoli (25 maggio 2020), di Roma (22 aprile 2020), di Nola (14 maggio 2020), al pari del TAR Abruzzo n. 79/2020 REG.PROV.CAU. (21 aprile 2020), l’illegittimità e discriminatorietà del requisito della residenza proprio con riferimento all’erogazione dei buoni pasto.
SI INTERROGA L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE:
- se rimangono escluse dal progetto le persone non residenti all’interno del Comune, escludendo di fatto i soggetti senza fissa dimora, perché esclusi normativamente dall’iscrizione anagrafica, e le persone che per ragioni di lavoro o altre ragioni si trovano domiciliate anche formalmente nel territorio comunale, senza possibilità di spostarsi;
- quali siano le modalità pensate e realizzabili per un effettivo coinvolgimento del tessuto sociale, utilizzando in maniera trasparente e partecipativa le reti di coesione sociale formali ed informali, il mondo del volontariato laico e confessionale, pubblicando nelle forme che si riterranno più adeguate, dove si sia ricorsi a tali supporti, l’elenco delle organizzazioni coinvolte nella gestione della distribuzione degli aiuti alimentari, i loro recapiti e gli eventuali criteri adottati per la distribuzione, avendone un report finale sintetico sul lavoro effettuato;
- se intenda estendere il requisito richiesto per l’accesso anche a chi pur non essendo iscritto all’anagrafe delle persone residenti, dimora di fatto nel territorio comunale, o è domiciliato nel comune di Venezia anche formalmente (circostanza riscontrabile attraverso un’autocertificazione, ovvero dalle dichiarazioni di ospitalità presentate, ovvero dal Registro dei domiciliati), o fruisce dei servizi e delle strutture territoriali, anche comunali (circostanza riscontrabile attraverso un’autocertificazione, ovvero dalla presa in carico del servizio ugualmente comprovabile tramite gli uffici), conformemente a quanto già nell’aprile dello scorso anno l’Unar (che è ufficio della Presidenza del Consiglio) aveva inviato come linee guida, con l’indicazione di non restringere ai soli residenti l’erogazione della misura di emergenza;
- se intende adoperarsi affinché si trovino le misure e le possibilità per far accedere al servizio con pari dignità tutte le persone prive di mezzi e di strumenti informatici, o non avvezze ad usarli;
- se intenda riaprire i termini per la presentazione delle domande, riformando i requisiti per la concessione del beneficio nel senso sin qui indicato, per permettere un più largo ed effettivo accesso all’intervento di emergenza anche a chi è meno raggiungibile, visto tra l’altro che non esiste alcun vincolo normativo che lo escluda, dandone adeguata pubblicità.
Alessandro Baglioni
Pier Paolo Baretta
Emanuele Rosteghin
Giuseppe Saccà
Monica Sambo
Paolo Ticozzi
Emanuela Zanatta
Gianfranco Bettin
Giovanni Andrea Martini
Cecilia Tonon
Sara Visman