Mozione nr. d'ordine 726

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Nr. d'ordine: 726
Data pubblicazione: 02-12-2025
Proponente: Alessio De Rossi
Altri firmatari: Alex Bazzaro, Maika Canton, Deborah Onisto, Stefano Zecchi
Assemblea competente: Consiglio comunale
Oggetto: Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del CNR e degli enti pubblici di ricerca nel territorio veneziano
Oggetto: Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del CNR e degli enti pubblici di ricerca nel territorio veneziano
 

Premesso che:

  • Il CNR rappresenta il principale ente pubblico di ricerca italiano e svolge un ruolo strategico nello sviluppo scientifico, tecnologico e nell’innovazione, con ricadute rilevanti e dirette sulla tutela ambientale, la gestione del rischio e la pianificazione delle politiche di adattamento climatico.
  • Nel territorio della Città Metropolitana di Venezia sono presenti numerosi istituti del CNR che operano in ambiti cruciali quali il monitoraggio e la previsione delle alte maree, lo studio dei cambiamenti climatici e degli impatti sull’ecosistema lagunare, la salvaguardia morfologica e ambientale della Laguna e il supporto tecnico-scientifico alle infrastrutture per la protezione costiera e la resilienza della città.
  • A livello nazionale il CNR conta circa 4.000 lavoratrici e lavoratori con contratti non stabili, una parte significativa dei quali possiede i requisiti previsti dall’art. 20 del D.lgs. 75/2017 (Legge Madia) per l’accesso ai percorsi di stabilizzazione.

 

Considerato che:

  • Tuttavia, le risorse oggi disponibili risultano largamente insufficienti a garantire una risposta adeguata al fabbisogno reale.
  • Nel solo territorio veneziano oltre un centinaio di ricercatrici e ricercatori con competenze altamente qualificate e specialistiche rischiano, nei prossimi mesi, la cessazione del proprio rapporto di lavoro se non verranno attivati finanziamenti straordinari destinati alla stabilizzazione.
  • La perdita di queste professionalità comporterebbe un grave indebolimento delle attività scientifiche essenziali per la sicurezza della città e la gestione delle sfide climatiche future.
  • Tale condizione di precarietà prolungata, spesso per figure altamente qualificate, compromette la continuità delle attività di ricerca, la capacità di innovazione e la vita personale e familiare delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, che in molti casi operano da anni senza prospettiva di stabilizzazione.

 

Considerato inoltre che:

  • La possibilità di stabilizzare il personale precario del CNR, che sia dotato dei requisiti e della volontà di continuare a contribuire alla ricerca pubblica italiana rappresenta una condizione essenziale non solo per la dignità e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche per la qualità e la continuità della ricerca pubblica e per il futuro del sistema scientifico e produttivo del Paese, a livello locale e nazionale.
  • L’assenza di procedura stabili e periodiche di reclutamento e assunzione produce un precariato strutturale che mina la capacità dell’Italia di trattenere competenze e talenti e di contribuire allo sviluppo scientifico e tecnologico nazionale ed europeo.
  • Per la città di Venezia, per la sua unicità ambientale, la crescente esposizione ai fenomeni estremi e la necessità permanente di monitorare e gestire la Laguna, richiede un presidio scientifico stabile e altamente qualificato. In questo quadro il CNR rappresenta un elemento strutturale del sistema di sicurezza e resilienza della città: gli istituti presenti nel territorio veneziano svolgono attività essenziali di ricerca, monitoraggio, modellistica e supporto tecnico-scientifico, senza le quali la programmazione degli interventi di tutela e adattamento climatico sarebbe gravemente compromessa.
  • Per una città fragile come Venezia, la continuità delle competenze del personale CNR non è solo un valore scientifico, ma una vera e propria necessità pubblica. Garantire adeguati finanziamenti e percorsi di stabilizzazione del personale non stabile significa tutelare un’infrastruttura conoscitiva indispensabile al futuro della città: la precarietà prolungata mina la capacità di mantenere il livello di specializzazione richiesto dal contesto lagunare e rischia di far venir meno un patrimonio di professionalità senza il quale Venezia non può sostenere efficacemente le sue politiche di salvaguardia, gestione del rischio e sviluppo sostenibile.

 

Considerato infine che:

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile - sottoscritta dai Governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU - è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale ed istituzionale entro il 2030. Tra tali Obiettivi, ve ne sono diversi che riguardano direttamente la dignità del lavoro, dei diritti dei lavoratori e la tutela della condizione occupazionale:

  • Obiettivo 8: Lavoro dignitoso e crescita economica. Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutti. Tale obiettivo fa esplicito riferimento al lavoro dignitoso, occupazione stabile e protezione dei lavoratori, ed include target inerenti all’eliminazione della precarietà e tutela dei giovani e delle donne.
  • Obiettivo 5: Uguaglianza di genere. Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne. Tale obiettivo include il principio di parità di trattamento nel lavoro, fondamentale per le ricercatrici.
  • Obiettivo 4: Istruzione di qualità. Garantire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti. Un sistema di istruzione sano e stabile rappresenta parte dell’accesso a formazione e ricerca di qualità.

 

Tutto ciò premesso e considerato

Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta

 

  1. ad esprimere pieno sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori precari del CNR e degli enti pubblici di ricerca, riconoscendo il valore fondamentale del loro contributo scientifico e civile;
  2. a farsi portavoce presso il Governo, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Parlamento affinché, già nella prossima Legge di Bilancio, siano stanziate risorse aggiuntive e dedicate per la stabilizzazione del personale precario del CNR, superando l’insufficienza dello stanziamento attuale ed assicurando una programmazione pluriennale e strutturale delle assunzioni;
  3. a promuovere iniziative pubbliche di informazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza sul tema della precarietà nella ricerca, riconoscendo il valore sociale, culturale e strategico del lavoro scientifico per la Città e il territorio di Venezia;
  4. a richiedere la destinazione di fondi strutturali e ordinari, nell’ambito della programmazione nazionale e regionale, che garantiscano il reclutamento stabile e la continuità occupazionale nel settore della ricerca pubblica.
Alessio De Rossi

Alex Bazzaro
Maika Canton
Deborah Onisto
Stefano Zecchi

 
Mozione in formato pdf
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