Mozione nr. d'ordine 712

Premesso che:

• La specificità di Venezia, città d'acqua e interamente pedonale, costituisce il fondamento della sua vivibilità e qualità della vita. Tale unicità permette e richiede di vivere pienamente gli spazi aperti (calli, fondamenta, campi, campielli, ecc.), che devono essere riconosciuti e fruiti da tutti (residenti permanenti, temporanei, visitatori) come beni comuni, nella consapevolezza della loro natura quantitativamente definita e non incrementabile.
• L'equilibrio che caratterizzava Venezia nel suo insieme è oggi fortemente insidiato dagli effetti diretti e indiretti del fenomeno del cosiddetto "overtourism". Questo fenomeno si è rivelato un grande "consumatore di spazi", a causa del forte incremento delle presenze turistiche e di modalità non funzionali di fruizione (flussi eccessivi, ricettività, pubblici esercizi, ristorazione e take away, banchetti souvenir, servizi), favorendo l'emergere di pesanti disagi urbani e di aperta competitività tra i fruitori.
• Lo spazio pubblico è così diventato un bene finito e conteso tra più utilizzatori, in particolare tra:
  • I residenti e coloro che vivono la città per le funzioni pubbliche, economiche, culturali e di servizio che essa deve offrire;
  • Le attività commerciali e di somministrazione alimenti e bevande, componente importante dell'economia veneziana, il cui impatto quotidiano incide sensibilmente sulla qualità dell'abitare e della vita dei residenti

Considerato che:

• Il rapporto tra queste esigenze non è lineare, soprattutto in una fase in cui le deroghe concesse agli operatori economici in periodo pandemico e post-pandemico hanno generato aspri contrasti e hanno evidenziato la necessità di determinare in modo chiaro e inequivocabile un punto di equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle delle attività economiche.
• La progressiva privatizzazione dello spazio pubblico (attraverso i pianini) e le modalità della sua fruizione sono fenomeni di carattere generale che insistono uniformemente in tutta la città, e non solo in alcune zone particolarmente frequentate, e richiedono pertanto pianificazioni coordinate.
• La situazione attuale che la Città di Venezia sta vivendo in relazione al continuo rilascio di nuove concessioni di plateatici rende necessario adottare un approccio complessivo e coerente che tenga conto dell’intera città e non solo di alcune zone limitate.

Per questi motivi, si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale:

• A rispettare una moratoria su tutte le nuove concessioni di plateatici fino alla definizione di una programmazione complessiva che coinvolga l’intero territorio cittadino, così da garantire una visione d’insieme e un equilibrio tra le diverse aree urbane.
• A far sì che tale moratoria includa anche il blocco della revisione dei “pianini” attualmente in vigore, fatta eccezione per quelli effettivamente in scadenza. Per eventuali rinnovi di concessioni in scadenza si prescrive l'applicazione integrale del regolamento "Criteri regolamentari per l'arredo urbano e l'occupazione di suolo pubblico nella Città antica ed estuario con esclusione delle isole del Lido e di Pellestrina", approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 226 del 3 dicembre 2024.
• A sottoporre all’esame delle commissioni consiliari competenti i nuovi progetti relativi alle stufe elettriche, di cui ha fatto menzione l’Assessore Costalonga durante le recenti sedute, e a prevedere, sempre in sede di commissione, l'audizione della Soprintendenza competente, al fine di discutere e valutare insieme gli aspetti di tutela paesaggistica e storico-artistica coinvolti.