Mozione nr. d'ordine 9
Maika Canton
Premesso che:
- con Legge n. 92 del 30 marzo 2004, la Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Premesso, altresì, che:
- si registreranno nuovi insediamenti abitativi nel Comune di Venezia, a Pellestrina , e conseguentemente una nuova viabilità, per la quale sarà necessario trovare un’intitolazione.
Considerato che:
- le intitolazioni delle vie vengono date a coloro i quali sono meritevoli di essere ricordati per diversi motivi, per lo più per gesta eroiche.
Rilevato che:
- la figura del giovane Stefano Petris, di seguito meglio descritta, incarna tutte le caratteristiche necessarie a tale intitolazione, in quanto fulgido esempio di cittadino che ha creduto nei valori più veri e profondi, quali: la fede, l’amore per la famiglia e al tempo stesso per la patria, un amore così grande da portarlo a sacrificare la sua vita pur di non tradirlo ed assicurare alle persone che amava ed al suo popolo il bene più prezioso: la libertà.
Stefano Petris, insegnante italiano, nacque a Cherso il 22.12.1913, fu giustiziato a Fiume il 10.10.1945 perché intendeva restare italiano. Ideatore e Comandante della “Compagnia Tramontana”, un gruppo formato da poco più di 100 uomini volontari, ex soldati italiani appartenenti al reggimento Istria, ebbe il compito, assieme ai suoi uomini, di difendere Lussino, Ossero ed altri centri minori dai partigiani di Tito.
Nel carcere di Fiume, la notte prima di morire, Stefano Petris scrisse il suo testamento, una lettera scritta all’amata moglie, sui fogli bianchi sgualciti del libro “IMITAZIONE DI CRISTO” che aveva con sé in cella…
“Non piangere per me.
Non mi sono mai sentito così forte come in questa notte di attesa, che è l’ultima della mia vita.
Tu sai che io muoio per l’Italia.
Siamo migliaia di italiani, gettati nelle Foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia, falciati giornalmente dall’odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente. Aprano gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra Istriana che è e sarà Italiana.
Se il tricolore d’Italia tornerà, come spero, a sventolare anche sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli.
Domani mi uccideranno.
Non uccideranno il mio spirito, né la mia fede.
Andrò alla morte serenamente e come il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà… e a voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, sarà:
…”Viva l’Italia!”.”
Tutto quanto premesso e considerato, si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale di Venezia:
- ad accogliere la presente mozione di intitolazione di una via all’eroe Stefano Petris, martire istriano della furia titina e, nel contempo, ad inviare e istruire gli uffici competenti per dare seguito alla stessa.
Francesco Zingarlini
Decaduta
Decaduta ai sensi dell'art. 17 comma 13 del Regolamento del Consiglio comunale