Mozione nr. d'ordine 612

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Nr. d'ordine: 612
Data pubblicazione: 27-09-2024
Proponente: Monica Sambo
Altri firmatari: Alessandro Baglioni, Alberto Fantuzzo, Emanuele Rosteghin, Giuseppe Saccà, Paolo Ticozzi, Gianluca Trabucco, Emanuela Zanatta
Assemblea competente: Consiglio comunale
Oggetto: Riforma della cittadinanza per minori - IUS SCHOLAE
Oggetto: Riforma della cittadinanza per minori - IUS SCHOLAE
 

Premesso che:

  • in Italia, la legge sulla cittadinanza (legge n, 91 del 5 febbraio 1992) si basa principalmente sul principio dello "Ius Sanguinis", che conferisce la cittadinanza per discendenza diretta da genitori italiani. Questo significa che un bambino nato in Italia da genitori stranieri non acquisisce automaticamente la cittadinanza italiana, ma può richiederla solo al compimento dei 18 anni, a condizione che abbia risieduto legalmente e ininterrottamente in Italia fino a quel momento e presenti la domanda entro un anno dal raggiungimento della maggiore età. Questo principio esclude molti minori, nati e cresciuti in Italia, dai diritti e dai benefici connessi alla cittadinanza italiana, creando una situazione di incertezza e disuguaglianza;
  • per tali ragioni negli ultimi anni sono state fatte numerose proposte di legge volte a superare lo status quo, per introdurre il principio dello ius soli (la cittadinanza viene riconosciuta a chiunque nasca in territorio italiano) e/o del cosiddetto ius culturae, meglio noto come ius scholae, ossia il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori che hanno compiuto un ciclo di studi nel nostro paese;
  • tali proposte hanno fin da subito coinvolto parlamentari di diversi schieramenti politici (i disegni di legge della precedente legislatura ad esempio vedono firmatari e/o proponenti gli onorevoli Giuseppe Brescia, Laura Boldrini, Matteo Orfini, Francesco Verducci, Vittoria Baldino e Renata Polverini);
  • attualmente è depositata una proposta di legge per introdurre lo ius scholae a prima firma dell’onorevole Simona Flavia Malpezzi del Partito Democratico, che prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni di età, che abbiano completato almeno cinque anni di scuola in Italia;
  • l’introduzione del principio dello ius scholae nell’ordinamento italiano rappresenterebbe un grande passo in avanti verso una maggiore inclusione e un maggior riconoscimento dei diritti, in particolare dei giovani che crescono e studiano nel nostro paese. Lo stesso Ministro degli Esteri Antonio Tajani e gli onorevoli Nazario Pagano e Paolo Emilio Russo, componenti della I commissione alla Camera dei Deputati, hanno espresso il proprio favore all’introduzione di tale principio.

Considerato che:

  • i dati riferiti all'anno scolastico 2022-2023, per l'area metropolitana veneziana, indicano in 17.168 gli studenti stranieri (infanzia, elementari, medie e superiori), il 16,4% dei 104.947 studenti complessivi. Quelli nati in Italia sono 11.421, il 66,5% del totale dei non italiani;
  • in Veneto, nel corso dell’anno scolastico 2022-2023, gli alunni con cittadinanza italiana erano 557.288, mentre quelli con cittadinanza non italiana erano 99.604. Questi dati mostrano una realtà regionale in cui una consistente percentuale della popolazione studentesca non ha ancora accesso alla cittadinanza italiana, nonostante il legame forte e duraturo con il territorio;
  • in questo contesto di diseguaglianza e di evidente contrasto tra le esigenze sociali e la normativa vigente, a partire da una campagna dell’UNICEF, iniziata nel 2010 (Programma “Città amiche”, Campagna “Io come Tu”), ben 246 comuni italiani hanno deciso conferire la cittadinanza onoraria ai ragazzi e alle ragazze, figli di genitori stranieri nati in Italia, mentre più di recente molte amministrazioni locali hanno concesso la cittadinanza onoraria (o modificato il proprio statuto in tal senso) ai giovani che ne avrebbero diritto se fosse introdotto lo Ius Scholae.

Rilevato che:

i minori che non hanno la cittadinanza italiana affrontano numerose complicazioni, tra cui difficoltà nell'accesso a borse di studio, limitazioni nel partecipare a concorsi pubblici, e incertezza riguardo al loro status legale una volta raggiunta la maggiore età. Queste difficoltà possono limitare significativamente le opportunità educative e lavorative di questi giovani, nonostante la loro formazione e integrazione nella società italiana.
 

Tutto ciò premesso e considerato, si interrogano il Sindaco e la Giunta per:

  1. sollecitare formalmente il Governo e il Parlamento affinché venga esaminata e approvata una riforma della legge sulla cittadinanza, che includa il principio dello "Ius Scholae", riconoscendo il diritto alla cittadinanza ai minori stranieri nati o arrivati in Italia in giovane età, che abbiano completato almeno un ciclo scolastico di cinque anni nel nostro Paese;
  2. collaborare con altre amministrazioni locali e associazioni per sostenere campagne nazionali che richiedano una modifica della legge sulla cittadinanza.
Monica Sambo

Alessandro Baglioni
Alberto Fantuzzo
Emanuele Rosteghin
Giuseppe Saccà
Paolo Ticozzi
Gianluca Trabucco
Emanuela Zanatta

 
Mozione in formato pdf
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