Mozione nr. d'ordine 415
Monica Sambo
PREMESSO CHE
- la pratica di sottoporre ad analisi di genere i bilanci pubblici è adottata in molti paesi del mondo a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso;
- l'importanza del bilancio di genere è riconosciuta a livello internazionale a partire dagli anni Novanta del secolo scorso (1995, Pechino, IV conferenza internazionale delle Donne; 2003, Parlamento Europeo, approvazione del “Rapporto sul gender budgeting, la costruzione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere”; 2006, XXIII Assemblea degli Stati Generali del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (CCRE), approvazione della "Carta Europea dell'uguaglianza di donne e uomini nella vita locale e regionale" in cui all'art. 5 si prevede che gli Enti locali sottoscrittori redigano il bilancio di genere);
- in Italia il bilancio di genere viene trattato a livello legislativo a partire dagli inizi del 2000 (2006, Road Map per le Pari Opportunità, nelle strategie di programmazione 2007/2013 si indica il bilancio di genere come strumento per migliorare la governance sulla parità tra i generi; 2008, Finanziaria, previsione di una logica di impatto di genere nell'analisi della distribuzione delle risorse; 2007-2009, Convenzione Ministero Diritti e Pari Opportunità ed ISFOL, previsione del Bilancio di genere come prassi a tutti i livelli legislativi nelle programmazioni finanziarie ed economiche; D.L. n. 150/2009 - poi 183/2010 collegato al lavoro di attuazione della L. 15/09 - indicazione del bilancio di genere come uno dei documenti che le amministrazioni devono produrre entro il 30 giugno di ogni anno contestualmente alla Relazione sulla performance, art. 10 comma 1 lett. b e art. 8; 2011, Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il funzionamento dei Comitati Unici di Garanzia – CUG - con riferimento al bilancio di genere; L.39/2011, modifica della legge di contabilità e finanza pubblica, previsione dell'introduzione di bilancio di genere);
CONSIDERATO CHE
- Il bilancio di genere consiste nella valutazione dell'impatto delle politiche di bilancio sul genere, attraverso l'individuazione di aree sensibili al genere, al fine di promuovere l'uguaglianza di opportunità tra uomini e donne;
- Il bilancio di genere prevede che all’interno dei programmi, delle azioni, e delle politiche di bilancio, le entrate e le uscite siano valutate e ristrutturate in modo da prendere in considerazione le priorità e le necessità delle donne, allo stesso modo che quelle degli uomini con l’obiettivo finale di realizzare una parità effettiva.
Il bilancio di genere è lo strumento per raggiungere più efficacemente i seguenti obiettivi:
a) una maggiore efficienza della spesa pubblica;
b) la promozione della prospettiva di genere in tutte le politiche;
c) la partecipazione delle donne nel processo decisionale;
d) l'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche (mainstreaming);
e) la previsione di politiche di bilancio eque ed equilibrate volte a ridurre le diseguaglianze e a promuovere le pari opportunità;
f) la promozione della trasparenza, attraverso una migliore comprensione delle entrate e delle uscite pubbliche da parte dei cittadini e delle cittadine;
g) la diffusione della consapevolezza da parte delle istituzioni delle conseguenze delle loro scelte sulla cittadinanza.
CONSIDERATO INFINE CHE
- è stata presentata analoga mozione con numero d'ordine 93 del 2020 Decaduta ai sensi dell'art. 17 comma 13 del Regolamento del Consiglio comunale in data 18-07-2022
Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Venezia impegna il Sindaco e la Giunta:
a realizzare il Bilancio di genere, anche per quanto riguarda il bilancio previsionale al fine di adottare politiche di genere all'interno del bilancio del Comune di Venezia;
Alessandro Baglioni
Alberto Fantuzzo
Giuseppe Saccà
Paolo Ticozzi
Emanuela Zanatta
Decaduta
Decaduta ai sensi dell'art. 17 comma 13 del Regolamento del Consiglio comunale
Invio a commissione consiliare
Inviata alla VI Commissione