Mozione nr. d'ordine 399

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Nr. d'ordine: 399
Data pubblicazione: 07-12-2022
Proponente: Alex Bazzaro
Altri firmatari: Riccardo Brunello, Giovanni Giusto, Paolo Tagliapietra, Nicola Gervasutti
Assemblea competente: Consiglio comunale
Oggetto: Attenzione e condanna per le “stazioni di polizia” cinesi a Venezia e in altre città italiane
Oggetto: Attenzione e condanna per le “stazioni di polizia” cinesi a Venezia e in altre città italiane
 

Premesso che

  • Nelle ultime ore è stata palesata dagli organi di stampa italiani ed internazionali a seguito dell’inchiesta dell’ong Safeguard Defenders e riferendo di indagine della nostra intelligence, la presenza sul territorio italiano di stazioni di polizia cinese atte a spiare i cittadini cinesi all’estero, controllare i flussi di denaro tra l'Asia e il nostro Paese e convincerli sotto minaccia per i familiari a rimpatri forzati.

Considerato che

  • Questi “uffici” secondo il Governo di Pechino avrebbero il mero compito di fornire servizi per i cittadini cinesi residenti all’estero, come Passaporti, patenti e pratiche burocratiche e solo in casi specifici collaborare con le autorità di polizia italiane.

Preso atto che

  • Tutto è nato con la massiccia campagna di Pechino per combattere le frodi da parte di cittadini cinesi residenti all'estero - grazie alla quale già 210mila cinesi sono stati "convinti" a ritornare in patria lo scorso anno - l'ong ha rintracciato l'origine di queste stazioni. Nome in codice: "110 Oltreoceano", dal numero delle emergenze della polizia in Cina. Una rete presente ora in 53 Paesi. La stragrande maggioranza degli uffici è stata istituita a partire dal 2016: ben prima, dunque, del Covid. Tutte fanno capo a quattro dipartimenti di sicurezza di altrettante città cinesi: Nantong, Qingtian, Wenzhou e Fuzhou.
  • Tra le persone costrette a tornare a casa ci sarebbero anche gli obiettivi dell'Operazione caccia alla volpe, la campagna lanciata nel 2014 dal presidente Xi Jinping per andare a riacchiappare i funzionari di Partito corrotti fuggiti all'estero. Undicimila le operazioni in 120 Paesi dal 2014 ad oggi. La maggior parte attraverso metodi di persuasione illegali. Nel 2018, su 1.335 rimpatri, soltanto 17 persone sono rientrate in Cina attraverso canali di estradizione.

Visto che

  • Secondo Il rapporto “Patrol and persuade”, questo è il seguito di una prima inchiesta dello scorso settembre, che aveva mostrato l’esistenza di 54 stazioni di polizia cinesi non ufficiali nel mondo fra Nord America, Europa e Africa. Ora il numero di centrali identificate è salito a oltre 100, e l’Italia sarebbe il paese che ne ha più di tutte, con undici diverse stazioni di polizia sparse tra Milano, Roma, Prato, Venezia e altre città.

Ritenuto che

  • Il 27 aprile 2015 l’allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni firmò quattro accordi di cooperazione internazionale con il suo corrispettivo cinese Wang Yi, fra cui un memorandum per pattugliamenti congiunti delle due polizie, che vennero poi presentati dal ministro dell’Interno Angelino Alfano l’anno successivo e iniziarono nel maggio 2016 a Roma e Milano, nell’ambito della «lotta al terrorismo, al crimine organizzato internazionale, all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani». I pattugliamenti congiunti sono stati interrotti nel 2020, in corrispondenza delle misure di contenimento della pandemia da coronavirus.
  • E che gli Onorevoli Quartapelle e Bizzotto hanno già presentato nelle scorse settimane interrogazioni al Ministro competente relativamente alle “stazioni di polizia” emerse a seguito dell’inchiesta.

Tutto cio considerato

  • E vista la lista delle città coinvolte che comprende anche il nostro Comune.

Si impegna il Sindaco e il Consiglio Comunale

  • A richiedere immediati chiarimenti al Ministero competente.
  • A condannare esplicitamente pratiche illegali e contrarie agli accordi ufficiali stipulati tra il nostro Governo e quello di Pechino.
  • A sollecitare le istituzioni cinesi presenti in città affinché diano pieno sostegno alle verifiche in corso, fornendo in totale trasparenza informazioni sulle attività di queste “stazioni”.
Alex Bazzaro

Riccardo Brunello
Giovanni Giusto
Paolo Tagliapietra
Nicola Gervasutti

 
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