Mozione nr. d'ordine 252
Maika Canton
Premesso che:
- secondo l’ultimo rapporto, pubblicato nel dicembre 2020, dall’Ilga World (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association), che conta più di 1.600 associazioni di 150 diversi Stati e che, ogni anno, raccoglie i dati sulle condizioni di chi è discriminato per l’orientamento sessuale, sono ben 69 gli Stati che considerano come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, spesso in virtù dell’applicazione della sharia, la legge coranica all’interno del proprio ordinamento;
- secondo i report dell’Ilga, le pene per chi compie atti omosessuali variano a seconda delle nazioni: i più prevedono pene variabili da un anno fino all’ergastolo, mentre in 11 di tali Paesi l’omosessualità è ancora passibile di pena capitale come si legge sul sito del Consiglio europeo;
- di questi Paesi, ben 6 prevedono esplicitamente la pena di morte per atti sessuali omosessuali consensuali (Brunei, Iran, Mauritania, Nigeria, Arabia Saudita e Yemen), mentre gli altri 5 (Afghanistan, Pakistan, Qatar, Somalia e gli Emirati Arabi Uniti), secondo alcune fonti consultate dall’Ilga, “la pena di morte potrebbe essere potenzialmente imposta”, attraverso l’applicazione di norme previste dai rispettivi ordinamenti.
Considerato che:
- l’Europa e l’Italia, con molti di questi Stati, hanno stretto e stringono accordi di cooperazione in materia di istruzione, università e ricerca scientifica, che prevedono programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie dei rispettivi Stati (come, ad esempio, quello tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar, approvato lo scorso 27 maggio 2020 e divenuto legge 5 giugno 2020, n. 64);
- mentre in Italia e in Europa, paradossalmente, si conducono battaglie per il pieno riconoscimento dei diritti LGBT, il Parlamento italiano legittima, attraverso gli accordi di cooperazione culturale, gli ordinamenti che contemplano il reato di omosessualità e la persecuzione degli individui in base al loro orientamento sessuale.
Ritenuto che:
- incentivare scambi culturali e di formazione giovanile, nonchè parteciapre ad eventi sportivi internazionali, in questi Stati in cui l’omosessualità è considerata un reato, può esporre giovani ed atleti omosessuali al grave rischio di vedersi imputati e magari condannati alle gravissime pene previste per il loro orientamento sessuale.
Tutto ciò premesso e considerato,
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- ad attivarsi presso il Governo e tutte le altre sedi utili affinchè la UE condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità, non stringa con essi accordi di cooperazione culturale riguardanti programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie e revochi quelli già esistenti;
- ad attivarsi presso le competenti autorità sportive, nazionali ed internazionali, al fine di precludere agli Stati che prevedono come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, l’organizzazione di manifestazioni sportive internazionali, anche al fine di tutelare l’incolumità degli atleti omosessuali e affinchè, comunque, non vi partecipino le squadre italiane.
Francesco Zingarlini
Decaduta
Decaduta ai sensi dell'art. 17 comma 13 del Regolamento del Consiglio comunale